Oltre 128mila interventi. A tanto ammontano le azioni messe in campo dai soli Vigili del Fuoco dallo scorso 24 agosto. Quando la terra ha cominciato a tremare, nel Centro Italia, lasciando dietro di sé una lunga scia di morti, feriti e distruzione. Lazio, Marche, Umbria… e poi Abruzzo. Da qualche ora, poi, è ripresa l’attività sismica anche in Emilia, nelle stesse province dove un terribile terremoto portò distruzione nella primavera del 2012.

In Umbria, nelle ultime ore, dopo alcuni giorni di tregua, la terra è tornata a tremare, portando con sé sentimenti di paura e sconforto. In questi giorni, intanto, la Commissione Europea dovrebbe aver sbloccato un anticipo di 30milioni di euro a beneficio dell’Italia, una decisione presa da Bruxelles per affiancare economicamente il nostro Paese nella complessa opera di ricostruzione. Fin da subito, per aiutare territori e popolazioni, si è messa in moto anche la Caritas della diocesi di Como.

«In collaborazione con Caritas Lombardia – ci ricorda il direttore Roberto Bernasconi – la nostre realtà regionali sono state gemellate con trenta frazioni di Amatrice. L’impegno – prosegue Bernasconi – consisterà innanzitutto nell’invio di due operatori che rimarranno sul posto il tempo necessario per progetti di ascolto e sostegno alle persone. Poi ci sarà anche l’appoggio alla realizzazione di progetti concreti, indicati dalla Chiesa di Rieti, soprattutto per quanto riguarda le strutture di comunità».

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Rispetto al sisma di agosto, il nuovo evento di fine ottobre (prima il 26, poi il 30) ha profondamente modificato la situazione e le priorità. «Ci siamo attivati per altri interventi sui territori dei comuni di Norcia e Preci, sul fronte umbro – riprende Bernasconi –, in particolare con aiuti immediati, come farina, beni di prima necessità, farmaci, due moduli abitativi e una roulotte». E si è già pronti a replicare nei prossimi giorni.

«Prima di Natale non escludiamo di tornare in Valnerina per un nuovo invio di generi di conforto e altre due roulottes – aggiunge il direttore di Caritas Como – mentre proseguono i lavori per l’installazione, in collaborazione con Caritas Mantova e grazie alla generosità di un gruppo imprenditoriale valtellinese, di due differenti tipi di moduli: uno a uso comunitario (sono già state gettate le fondamenta), l’altro per offrire riparo agli animali, un intervento, quest’ultimo, che consideriamo strategico, perché è di sostegno al tessuto economico e produttivo, indispensabile per far ripartire e non togliere l’anima e il futuro al territorio».

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Grande, in queste settimane, la generosità dimostrata dalla diocesi di Como e da una fitta rete di aziende e persone che si sono messe a disposizione: fino a oggi sono state raccolte offerte per 351mila euro, 100mila dei quali già destinati al progetto nazionale e regionale per Amatrice e 3200 euro per i beni di prima necessità acquistati e inviati in Valnerina.

«Dobbiamo fare le cose con intelligenza – conclude Bernasconi – nel rispetto di chi dona e ascoltando le richieste di chi è sul territorio e, con grandissima dignità, chiede una mano per ripartire».

Basilica di San Benedetto, dopo l'ultima forte scossa di terremoto nella zona rossa di Norcia, 31 ottobre 2016. ANSA/ CROCCHIONI

«Quello che in questo momento sta più a cuore alla Chiesa – è il pensiero del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Conferenza episcopale umbra – è lo stato d’animo delle persone avvolte da tanta angoscia e preoccupazione. La Chiesa è loro vicina con la preghiera e con gesti concreti di solidarietà messi in campo attraverso la rete della Caritas, italiana e regionale, con progetti socio-pastorali di prossimità di medio-lungo periodo rivolti a famiglie e comunità parrocchiali. La nostra, poi, è una presenza in una comunità ferita anche spiritualmente, che va aiutata a ritrovare la speranza nella ricostruzione del proprio tessuto ecclesiale e sociale. Dinanzi a gravi calamità naturali come il terremoto – è la convinzione di Bassetti – non possiamo, come uomini e come cristiani, lasciarci sopraffare dall’angoscia e dalla paura anche se sono comprensibili».