Quasi mille persone hanno risposto, domenica 15 gennaio, all’invito della Commissione Migrantes della diocesi di Como per celebrare  la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Ci si è ritrovati insieme in un luogo altamente simbolico di Como, quella chiesa di San Bartolomeo dove, per alcuni anni, fu parroco il beato Giovanni Battista Scalabrini, padre dei migranti, a cui la Comunità pastorale cittadina è oggi intitolata.

“È bello scoprire di essere tanti, diversi, tutti figli amati da Dio e perciò fratelli”, ha detto il vescovo di Como Oscar Cantoni durante l’omelia. “La Chiesa – ha proseguito – è una famiglia che si apre a tutti i popoli della terra per farne uno. Nella Chiesa non esiste la parola straniero”.

Non poteva mancare il riferimento all’attuale situazione di emergenza che, ormai da mesi, vive la città di Como divenuta sempre più luogo di arrivo e transito per richiedenti asilo. Alcuni di loro, accolti nelle strutture presenti in città, erano presenti alla giornata.

“Noi accogliamo con gioia fratelli e sorelle dal mondo – ha proseguito mons. Cantoni -, accogliamo con gioia e responsabilità. Comprendiamo le lacrime e insieme come Chiesa ci predisponiamo per accogliere Dio che ci visita attraverso i piccoli, i poveri, i migranti”.

Il Vescovo ha ricordato in particolare il tema dei minori stranieri non accompagnati a cui è dedicato il messaggio scritto da Papa Francesco per la Giornata. (Leggi il testo completo)

“E’ nostro compito aprire cuore, menti, ma anche le case a loro. E non da ultimo i nostri portafogli. Dobbiamo prendere coscienza non solo dei problemi ma anche delle ricchezze che il Signore dona attraverso questi fratelli che vengono a visitarci”, ha concluso il Vescovo.

Al termine della celebrazione il saluto alle comunità che, ormai da anni, non mancano all’appuntamento: Salvador, Filippine, Burkina Faso, Ucraina, Biafra (Nigeria), Repubblica Democratica del Congo, Angola, Ghana, Sri Lanka e la piccola comunità dei cattolici pakistani. Accanto a queste più strutturate, decine di migranti provenienti da altri Paesi del mondo.

La Giornata è continuata con la festa e il pranzo condiviso in oratorio.  L’articolo completo è pubblicato sul numero in uscita de “Il Settimanale”. Per info e abbonamenti clicca qui

*Le foto della gallery sono di Beppe Nessi