Un “cinema della comunità per la comunità” così il regista Paolo Lipari ha definito il cinema Astra durante la presentazione del Festival del Cinema Italiano che prenderà il via domani a Como. 

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Un’occasione in cui il direttore della rassegna ha voluto lanciare un vero e proprio appello per salvare la sala di viale Giulio Cesare che sta vivendo una fase di difficoltà economiche. Al suo fianco don Tiziano Raffaini, direttore dell’Ufficio cinema diocesano che, attraverso l’ACEC, gestisce la struttura.

Lipari, cosa intende quando parla di cinema di comunità? Quale valore aggiunto rispetto ai multisala?

“La differenza è quella che passa tra il riempire una sala e lo stare insieme con l’idea di condividere qualcosa. Significa andare al cinema non solo per guardare un film o mangiare, ma per incontrarsi e discutere. Una differenza fondamentale che addirittura supera quella dei contenuti. Può tranquillamente succedere che un bel film sia proiettato in un multisala e uno meno riuscito in un monosala come l’Astra. La vera demarcazione è data dalla modalità: in un cinema si va per vivere un’esperienza, nel multisala si va per consumarla”.

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Non solo l’Astra, anche il Gloria vive una fase di difficoltà. Crede che i multisala facciano male al cinema?

“Credo che entrambe le prospettive abbiano un diritto di cittadinanza e secondo me l’una non toglie nulla all’altra. L’importante è che conserviamo la percezione del valore del giacimento che rappresenta una realtà come quella dell’Astra che appartiene al tessuto di una comunità. Una sala nata proprio per una passione condivisa che ha cresciuto generazioni di cinefili nutrendoli di stimoli. Se pensiamo oggi al rischio di isolamento, soprattutto per i più giovani davanti allo schermo di un computer, capiamo l’importanza di riscoprire questo modo di concepire il cinema. Quindi l’appello è quello che tutti facciano la loro parte perché l’Astra non soltanto sopravviva ma si rilanci, forte di un’identità che è assolutamente unica”.

L’intervista completa è pubblicata sul numero in uscita de Il Settimanale. Per la versione on-line clicca qui.

Sul tema è intevenuto anche don Tiziano Raffaini, direttore dell’Ufficio cinema.

“Stiamo lavorando insieme alla diocesi per trovare una soluzione che permetta al cinema Astra di continuare la sua lunga storia”, precisa al Settimanale don Tiziano Raffaini. “Rivolgiamo però un appello all’intera comunità – ha proseguito – perché faccia sentire la sua vicinanza al cinema e chieda alle istituzioni, civili e religiose, di non disperdere questo patrimonio culturale che appartiene a tutti”.

Don Tiziano ha rivolto un pensiero anche allo Spazio Gloria – gestito dall’Arci – che, proprio questa settimana, sta promuovendo una serie di iniziative per festeggiare i dieci anni di vita e per rilanciare la sua proposta culturale in una situazione economica non facile.

“Astra e Gloria – ha concluso don Raffaini – hanno storie e basi diverse, ma entrambi rappresentano un soggetto culturale importante per la città. Per questo credo sia importante che la città si faccia carico del loro sostegno”.