Como S. RoccoL’incremento di migranti in transito a Como negli ultimi mesi ha, senza dubbio, favorito lo sbocciare di preziosi germogli di solidarietà, ma ha anche generato situazioni delicate e complesse che richiedono attenzione da parte della città intera e delle stesse istituzioni. È il caso della realtà di S. Rocco, a poche metri dal centro di via Regina Teodolinda.

A spiegare che cosa stia accadendo è una lettera che don Christian Bricola, a nome del Consiglio pastorale della parrocchia di San Bartolomeo e della parrocchia di San Rocco, ha inviato alcune settimane fa al prefetto Bruno Corda e al sindaco di Como Mario Lucini.

 Lettera-a-Sindaco-e-Prefetto-su-situazione-S.-Rocco-Como_defMi rivolgo a Lei – scrive don Bricola – per sottoporLe una situazione problematica e per confidarLe una preoccupazione. Davanti alla chiesa di san Rocco da alcuni mesi, diverse persone, che potremmo definire “migranti in transito”, stazionano nel portico dell’oratorio e alcuni vi trovano riparo anche di notte. Per fortuna fino ad oggi non ci sono stati scontri o incidenti, però i parrocchiani che frequentano la chiesa sono spaventati e soprattutto sta crescendo il degrado della zona dal punto di vista igienico-sanitario. Per tamponare il problema, il Consiglio pastorale ha deciso di posizionare sotto il portico stesso, quindi nella proprietà della parrocchia, un bagno chimico – naturalmente a spese della parrocchia – però, dall’altra parte, si pone alcune domande: dobbiamo aspettare una rissa oppure qualche azione criminale per fare qualcosa? Se ci fosse un incendio con danni alle persone e all’immobile di chi sarebbe la responsabilità? Non si può fare nulla per gestire questo problema…

La nostra preoccupazione – prosegue la lettera – è che l’oratorio di San Rocco e i giardini antistanti diventino il rifugio per molte più persone di adesso, il che significherebbe aggravare il problema.

In conclusione, chiediamo a Lei un intervento per cercare di gestire questa situazione che ai parrocchiani sta tanto a cuore. I cittadini comaschi hanno diritto ad andare in chiesa senza paura e di camminare in un ambiente pulito, così come gli stranieri o i senza fissa dimora hanno diritto ad aver un bagno, dell’acqua per lavarsi e un posto per dormire. Non si può proprio fare nulla per questo problema?”.

«Siamo informati della situazione – il commento che il sindaco di Como Mario Lucini  ha rilasciato al Settimanale – e vi stiamo prestando la massima attenzione, in particolare per quanto riguarda la pulizia degli spazi e vigilando al fine di scongiurare il rischio di eventuali disordini. Siamo consapevoli di quanto sia difficile gestire a livello locale il problema dei transitanti che non vengono accolti dentro il campo e del fatto che ciò generi in quel luogo problemi di convivenza, ma al momento risulta difficile trovare una soluzione diversa che possa essere pienamente soddisfacente».

L’articolo completo è pubblicato nel numero in uscita de Il Settimanale all’interno di un approfondimento di due pagine sul tema della grave marginalità comasca. 

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