L’arcivescovo emerito di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, la mattina di sabato 5 agosto è tornato alla Casa del Padre. Aveva 83 anni e si trovava presso Villa Sacro Cuore di Triuggio, dove si era ritirato nel 2011, dopo aver lasciato la guida pastorale dell’arcidiocesi di Milano. Le sue condizioni di salute, dopo un lieve miglioramento la scorsa primavera, tanto che nel Duomo di Milano, il 25 marzo, durante la visita del Pontefice, riuscì a incontrare papa Francesco, si sono aggravate, fino all’epilogo di sabato. Le esequie saranno celebrare in Duomo, a Milano, alle ore 11.00, di martedì 8 agosto. L’arcivescovo Dionigi fu espressione di quella Chiesa povera a cui oggi tanto frequentemente richiama papa Francesco, attenta alle miserie concrete e spirituali. Grande l’attenzione anche alle situazioni di fragilità e affanno in tante famiglie credenti (fu tra i primi a scrivere una lettera pastorale ai separati e divorziati) e, nel Natale 2008, mettendo a disposizione un milione di euro della diocesi ambrosiana, creò il fondo “Famiglia e Lavoro”, per chi era in difficoltà a causa della crisi economica. Un solco nel quale lo seguì anche la nostra Chiesa di Como. L’arcidiocesi di Milano lo ricorda con ampi approfondimenti: questo l’indirizzo web http://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/e-morto-il-cardinale-dionigi-tettamanzi-176758.html.

Il nostro Vescovo Oscar così traccia una testimonianza del sincero rapporto di amicizia che li legava…

Ricordo con affetto e gratitudine il card. Dionigi TETTAMANZI, che ho imparato a conoscere e stimare negli anni in cui è stato presidente della conferenza episcopale lombarda e da cui ho ricevuto molteplici consigli, giungendo così a godere una schietta fraternità episcopale.
Dalla persona di questo pastore traspariva non solo una larga preparazione in molteplici campi, ma soprattutto una grande bontà d’animo, che ha saputo riversare sulla gente che incontrava, infondendo a tutti incoraggiamento e fiducia in Dio.
Il card. TETTAMANZI Si è mostrato un diligente e sapiente pastore, a cui solo importava l’unità e la concordia del popolo di Dio, l’attenzione alle domande del cuore di ogni persona, di qualunque condizione.
Le sue scelte pastorali, quali ad esempio il fondo per le famiglie in difficoltà, sono state un ottimo criterio di riferimento anche per le nostre diocesi, soprattutto per la sua capacità di intravvedere realisticamente i problemi , sapendoli trasformare in opportunità. Si è congedato dalla sua diocesi ambrosiana, giunto il momento di lasciare il governo pastorale, con una ammirevole serenità e una non comune fiducia che mi hanno impressionato e commosso: quello del servitore che lascia ad altri di proseguire il lavoro, consapevole che solo il Signore continua a far crescere il bene seminato.
Il Signore, mite Pastore dei pastori, lo accolga tra i suoi servi fedeli.

+ vescovo Oscar