Sistema idrico integrato della provincia di Como: un nuovo rinvio. L’assemblea straordinaria di mercoledì 25 ottobre non ha sortito, come si sperava, l’effetto di far convergere tutti gli amministratori sul progetto di concentrare nella società “Como Acqua”, a totale capitale pubblico, la gestione unica dell’intero sistema.

Un nuovo appuntamento è stato programmato per mercoledì 15 novembre. «Sarà l’ultimo – assicura la presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio. La scelta di un ulteriore rinvio ha fatto seguito all’apertura sul tema da parte del Comune di Cantù. Per questo ho ritenuto opportuno proporre all’assemblea dei sindaci il rinvio».

Comune, quello di Cantù che, lo ricordiamo, insieme a Erba, fino a qualche giorno fa sembrava contrario all’ipotesi di “Como Acqua” come unico gestore. Cantù ha chiesto tempo per approfondire la questione. Intanto nei prossimi giorni la presidente cercherà un confronto anche con il Comune di Como, assente alla riunione di mercoledì scorso, e che fino ad oggi non ha espresso una posizione chiara sull’argomento.

«Il 15 novembre, in ogni caso, si andrà al voto – chiosa la Presidente -. La data non è più rinviabile, e ogni amministratore si assumerà le responsabilità di questo passaggio decisivo per il nostro territorio».

Quali scenari si prospetterebbero nel caso il voto del 15 novembre risultasse negativo? Ben lo spiegava la stessa presidente Livio in una lettera inviata agli amministratori prima dell’assemblea di mercoledì scorso: «Occorre che tutti sappiamo che se l’assemblea di “Como Acqua” non avesse esito positivo corriamo il rischio di vanificare tutto il percorso finora compiuto. Non ci saranno più i tempi tecnici per giungere, al 1° ottobre 2018, ad avere un unico gestore provinciale del servizio idrico integrato; o meglio, non ci saranno più gli spazi temporali per replicare l’operazione di fusione per incorporazione o per scissione parziale delle SOT (le diverse società esistenti, ndr) in “Como Acqua” entro il 30 settembre 2018, e per questo occorrerà da subito revocare l’affidamento del servizio in Como Acqua e iniziare prontamente le operazioni di gara per selezionare un unico operatore privato, in grado di assumere con decorrenza 1 ottobre 2018 la gestione unica del servizio su base provinciale. Il percorso conseguente alla mancata approvazione del progetto di fusione comporterà:

  1. la revoca, da parte della Provincia, dell’affidamento del servizio a “Como Acqua” non avendo la società conseguito la condizione di piena operatività aziendale ed industriale;
  2. la messa in liquidazione di Como Acqua per l’impossibilità sopravvenuta di realizzare l’oggetto sociale ed in applicazione del decreto legislativo 175/2016;
  3. l’indizione da parte della Provincia di una gara pubblica per individuare un operatore economico terzo che si sostituirà alle SOT nell’erogazione del servizio».