La Casa della Giovane “Irma Meda”

Sessant’anni di ospitalità ad un passo dal confine elvetico. La Casa della Giovane “Irma Meda” di Ponte Chiasso ha celebrato questo traguardo martedì 21 novembre a Villa Gallia. Un appuntamento commemorativo e di festa per ripercorrere, in breve, sei decenni di solidarietà. L’occasione è stata anche la presentazione del libro di Laura d’Incalci “Io ti porto a casa – Irma Meda una donna per le donne” (Itaca Edizioni) e la proiezione del docufilm di Danae Mauro. Tra i presenti, oltre all’autrice, la presidente del sodalizio Melina Falsone e il direttore editoriale di Itaca Eugenio Dal Pane, anche il vescovo della diocesi di Como Oscar Cantoni.

La Casa della Giovane nacque a Ponte Chiasso nel 1957 per iniziativa di Irma Meda che, con l’aiuto del Comitato di Como, fondò una sottosezione dell’Associazione Cattolica Internazionale per le Opere di Protezione della Giovane (per saperne di più clicca qui), della quale divenne la prima presidente. Eccolo il primo seme. I primi semi. Che hanno generato molti frutti.

Migliaia sono le donne e i bambini transitati dalla Casa nell’arco di sei decenni: operaie, studentesse, madri sole con i loro bambini.

Oggi la Casa della Giovane “Irma Meda”, ricostruita sulle ceneri del vecchio stabile, ha una capacità ricettiva di 34 posti letto, ed è al completo. Il numero complessivo delle donne attualmente accolte (lavoratrici o mamme) è di 28 più 6 bambini. A questi numeri vanno aggiunte le ragazze attualmente alloggiate presso i due appartamenti da cui transitano le ospiti in uscita dalla Casa una volta terminato il loro percorso di accoglienza: al momento una mamma con due bambini ed una mamma con una ragazzina.

La separazione degli alloggi su due piani distinti, a seconda della tipologia delle ospiti, è per ovvie ragioni di opportunità, ma non mancano i contatti tra questi due mondi. Il pranzo e la cena vengono infatti serviti in un unico salone.

«I momenti di convivialità – spiega la presidente Melina Falsone – rappresentano sempre ottime occasioni di relazione tra le ospiti. Non si coglie infatti alcuna differenza tra un “mondo” e l’altro ed è bello vedere come lavoratrici e mamme siedano agli stessi tavoli, interagendo con spontaneità, non di rado alla presenza anche di qualche volontaria».

Il volontariato, accanto al personale dipendente, è un’altra delle risorse della Casa “Irma Meda” «un bene prezioso che affianca e supporta le ospiti per ogni necessità», aggiunge Melina.

Una ventina le volontarie che, accanto agli operatori, consentono il regolare svolgimento delle attività della Casa, chi occupandosi della gestione amministrativa, chi del personale, chi dell’accompagnamento dei bambini a scuola o insegnando

Il libro: sessant’anni ricostruiti grazie al racconto di chi li ha vissuti. «Abbiamo dato voce a testimoni e protagonisti di questo viaggio – spiega al Settimanale Laura d’Incalci -. Molti dei quali hanno conosciuto personalmente Irma. Da queste testimonianze è scaturita una narrazione fresca, diretta. Addentrarsi in questi spazi è coinciso con la sco­perta di una vicenda umana non soltanto “depositata” in un archivio ricco di documenti che raccolgono date, eventi, svolte e avvicendamenti significativi, ma tutta da scandagliare in espressioni e circostanze attuali, ancora impressa nel vissuto, spesso intimo e sfuggente, dei pro­tagonisti coinvolti nella stessa avventura, toccati da in­contri che hanno lasciato un’impronta decisiva nel loro percorso. Sarà quindi, per il lettore, soprattutto il racconto di chi a que­sta straordinaria avventura ha legato la propria esistenza ad accompagnare in un viaggio dove esperienze, senti­menti, ricordi, dialoghi, immagini ancora suscitano stu­pore e commozione, ancora rinnovano la contagiosa in­tuizione di un amore incarnato, credibile, concreto come un abbraccio».

Una Casa calda e accogliente, inserita in un territorio, in una comunità parrocchiale, che hanno imparato a conoscerla e ad amarla. Uno spazio di aiuto, di accompagnamento, ma soprattutto un luogo di vita, di condivisione, con le porte spalancate sul territorio.