A quattro mesi dal viaggio in Colombia dello scorso settembre Papa Francesco si appresta a tornare in Sud America più precisamente in Cile e Perù dove sarà dal 15 al 22 gennaio. E nei Paesi che riceveranno la visita cresce l’attesa per l’incontro con il primo pontefice originario proprio del Sudamerica come racconta a Il Settimanale, don Roberto Seregni, missionario fidei donum nella diocesi di San Pedro Carabayllo alla periferia nord della capitale Lima.

“In tutto il Perù – racconta il sacerdote che è anche incaricato vicariale per la pastorale giovanile – c’è grande fermento popolare e molto movimento già da parecchi mesi. In tutte le parrocchie è stata fatta l’iscrizione per partecipare all’incontro delle famiglie con Papa Francesco a Lima. Inoltre nel nostro vicariato (la vicaria numero 4), il più a nord della capitale, abbiamo in programma una veglia di preghiera con i giovani per sabato 13 gennaio. L’idea è quella di offrire, oltre ad un tempo per l’adorazione eucaristica, anche l’occasione di approfondire alcuni dei messaggi di Papa Francesco così da andare oltre il naturale impatto emotivo della visita per confrontarsi sui contenuti e chiederci cosa il Papa sta chiedendo alla Chiesa del Perù”.

La sensazione è quella che il pontefice, nelle due tappe, voglia continuare ad approfondire alcune delle tematiche a lui particolarmente care. Nel video messaggio inviato ad agosto scorso alla popolazione peruviana, Papa Francesco esprimeva non solo il suo “grande desiderio” di recarsi in quella terra, ma aggiungeva: “Siete un popolo che ha molte risorse. La risorsa più bella che può avere un Papa è la risorsa dei santi”. E il Perù ha “tanti e grandi santi che hanno segnato l’America Latina”.

Tra i temi annunciati per don Roberto anche famiglie e giovani così come la custodia del creato e l’attenzione ai popoli indigeni.

“Il Papa – spiega don Roberto – ha recentemente annunciato l’indizione di uno speciale sinodo per l’Amazzonia e questo è un tema caro anche al Perù il cui territorio incide per il 13% sulla foresta amazzonica”. Ma saranno soprattutto gli incontri e i gesti a segnare il viaggio come la visita alle comunità del nord colpite lo scorso anno da pesanti alluvioni.

“Il Papa a tutti noi – conclude il sacerdote – chiede un impegno di ri-evangelizzazione di questa terra ricca di storia e di fede”.