“I dati resi noti da L’Espresso con la sua inchiesta sono fondati, ma ha un senso analizzarli a livello provinciale. Quando li si valuta per i singoli comuni entrano in gioco molti fattori che possono dare una percezione erronea».

Una cascata di numeri quella presentata a Chiavenna dal coordinatore del progetto “Insieme contro l’azzardo”, Marco Duca, durante l’incontro voluto dai 17 comuni del territorio provinciale che hanno aderito al progetto partito nel 2015.

Dati che vedevano la provincia di Sondrio molto in alto nella classifica dei territori dove si gioca molto e cifre spaventose per alcune località. Proprio come Chiavenna: «A livello comunale entrano in gioco molti fattori: dai flussi turistici alla presenza o meno di sale da gioco fino all’attitudine dei giocatori a spostarsi in altre località più o meno vicine». Dati da prendere con le molle, quindi.

«In provincia di Sondrio nel 2016 sono stati giocati 306 milioni di euro con una spesa pro capite di 1.698 euro. 234 milioni, il 76%, è finito nelle macchinette: slot machine e videolottery. Ne abbiamo 613. Una ogni 116 abitanti».

Il raffronto con il dato nazionale è preoccupante. Qui abbiamo una raccolta complessiva di 96 miliardi.

Nelle macchinette finisce il 50% delle giocate ed è presente un apparecchio ogni 180 abitanti.

«Un dato interessante – ha commentato Duca – riguarda non tanto la spesa pro capite ma quella pro capite dei maggiorenni. Cioè di chi ha l’età legale per giocare. Abbiamo una spesa di 1.573 euro a livello nazionale, di 1.748 a livello regionale per passare a 2.042 euro spesi in provincia di Sondrio. Il dato chiavennasco parla di una spesa di 4.004 euro».

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