Lunedì 26 febbraio, a Sondrio, è stato presentato il marchio identificativo del regime di qualità “prodotto di montagna”. Il logo, realizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, è verde con una montagna stilizzata. L’indicazione facoltativa di qualità «prodotto di montagna» potrà essere utilizzata per le materie prime che provengono da zone montane e, nel caso degli alimenti lavorati, quando trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna.

«L’obiettivo – dichiarano dal Ministero – è valorizzare il lavoro dei produttori delle zone montane, che rappresentano il 17% del totale delle imprese agricole italiane e un terzo degli allevamenti». L’economia agricola della montagna è un pilastro fondamentale per la tenuta dei territori, anche contro il dissesto idrogeologico. «Con il regime di qualità e questo nuovo marchio – spiegano ancora dal Ministero – i consumatori potranno riconoscere più facilmente, grazie all’etichetta, le produzioni montane, così da supportare queste attività e il loro valore economico, sociale e ambientale». In Italia l’agricoltura montana vale oltre 9 miliardi di euro e, dal 2011 al 2016, gli occupati del settore sono cresciuti del 10%. Fino al 2020 gli aiuti diretti europei alle aziende agricole montane italiane sfioreranno quota 3 miliari di euro complessivi. Circa 30 milioni di euro all’anno sono destinati agli allevatori e si aggiunge un straordinario di 14 milioni di euro come misura di contrasto alla crisi del prezzo del latte.