I nomi delle vittime innocenti delle mafie risuoneranno ancora una volta in Piazza Duomo il prossimo 21 marzo nell’ambito della Gioranta della Memoria e dell’Impegno promossa a Como dal Coordinamento provinciale di Libera in collaborazione con il Coordinamento Comasco per la Pace e il Csv Insubria.

Insieme a loro ci saranno i rappresentanti del Comune di Como – che ha dato il patrocinio all’iniziativa – e di decine di altri enti, associazioni e realtà del territorio (tra queste anche Il Settimanale della Diocesi).

Appuntamento per tutti alle 19.00 a Porta Torre dove partirà il breve corteo che attraverserà le vie del centro storico.

La manifestazione sarà organizzata in concomitanza con l’evento nazionale che avrà quest’anno sede a Foggia.

Stefano Tosetti, coordinatore provinciale di Libera

“Il 21 marzo, primo giorno di primavera – ha spiegato Stefano Tosetti – è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace”.

Momento centrale della manifestazione sarà la lettura, in piazza Duomo, dei nomi delle oltre 900 vittime innocenti della violenza mafiosa, occasione non solo di ricordo ma anche di promessa di impegno per il futuro.

In questa prospettiva sono stati invitati a condividere la lettura dei nomi, rappresentanti di tutte le diverse anime che compongono il tessuto sociale del nostro territorio: le istituzioni e gli amministratori pubblici, compresi gli eletti dell’ultima tornata elettorale, gli enti di rappresentanza del mondo del lavoro, le diverse sfaccettature del mondo del Terzo Settore, le associazioni giovanili, sportive e culturali. Senza dimenticare il mondo dell’informazione, in segno di rispetto e vicinanza al tributo di sangue che ancora oggi troppi giornalisti nel mondo sono chiamati a versare nello svolgimento del proprio lavoro, come la cronaca anche recente ci ha mostrato.

A sottolineare – non solo simbolicamente – che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del “noi” non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze. Volti di un Paese magari imperfetto, ma pulito e operoso, che non si limita a constatare ciò che non va, ma si mette in gioco per farlo andare.

La manifestazione si svolgerà anche in caso di maltempo con ritrovo direttamente in piazza Duomo alle ore 19.

Lotta alle mafie: don Luigi Merola, prete anti-camorra, ad Appiano Gentile e Lipomo