«La situazione di sicurezza nella provincia dell’Estremo nord del Camerun è sicuramente migliorata nell’ultimo anno, ma le conseguenze economiche e sociali provocate dalle violenze di Boko Haram sono evidenti: sembra di essere tornati indietro di almeno vent’anni».

Nei giorni scorsi il Centro missionario diocesano ha ricevuto la gradita visita dell’abbé Henri Djonyang, già vicario generale della diocesi di Maroua-Mokolo, attualmente in Francia per perfezionare gli studi in teologia dogmatica in vista di un suo ritorno a Maroua come docente nel seminario diocesano.

“L’incidenza degli scontri e degli attentati – continua il sacerdote – è molto diminuita negli ultimi mesi e ci si può muovere in sicurezza (anche se i cittadini occidentali devono ancora essere accompagnati sulle tratte più lunghe dalle forze speciali ndr), ad eccezione di alcune zone verso la frontiera nigeriana, molto distanti dal capoluogo e dai centri principali, che risultano ancora interdette. Nonostante questi miglioramenti però gli scontri hanno avuto conseguenze evidenti soprattutto dal punto di vista economico: a pesare è il perdurare del blocco degli scambi con la vicina Nigeria, storicamente il principale canale commerciale in entrate ed uscita dalla regione”.

La penuria di prodotti e il loro arrivo da sud, con costi ben più elevati di trasporto, ha avuto pesanti ed immediate ricadute sui prezzi e, di conseguenza, sulla vita della popolazione, specie dei più poveri. A questo si aggiunge il dramma dei profughi e degli sfollati interni.

Secondo le ultime stime sono oltre 93mila i profughi venuti in Camerun dalla Nigeria settentrionale.

«Il Camerun è lo Stato che ha subito le maggiori conseguenze legate all’espansione del gruppo jihadista oltre il confine della Nigeria», ha dichiarato Ursula Mueller, assistente del segretario generale dell’Onu per gli affari umanitari, dopo aver visitato a fine febbraio entrambi i campi. «Almeno 3,3 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza. Nell’Estremo Nord – insiste Mueller –, una persona su tre è vittima di una crisi allarmante legata soprattutto alla sicurezza alimentare».

A preoccupare – oltre a Boko Haram – è anche la stabilità interna con le crescenti proteste, specie nella provincia anglofona al  confine con la Nigeria, nei confronti del presidente Paul Biya che, da 35 anni al potere, si appresta a ricandidarsi alle prossime elezioni in programma quest’anno.

“La speranza – conclude l’abbé Henri – è che il governo mantenga gli impegni presi e proceda verso un reale processo di decentralizzazione, portando risorse e investimenti anche nelle zone più svantaggiate e periferiche come la nostra. Questo sarà l’unico vero antidoto, ad ogni protesta”.

QUARESIMA 2018: i progetti finanziati dalla diocesi

Nel 2015 i nostri preti fidei donum sono rientrati in diocesi a causa della forte instabilità nella zona dell’Estremo nord del Camerun, ma nonostante questo continua il legame di amicizia e vicinanza tra le Chiese di Como e Maroua-Mokolo. Un impegno che, anche quest’anno, si concretizzerà nel sostegno a diversi progetti che riguarderanno in particolare i più piccoli . La scelta del sostegno dell’educazione ci sembra l’unica via da percorrere per contrastare la violenza e la povertà nella logica di favorire però una sempre maggiore autonomia della diocesi stessa.

Per questo proponiamo di sostenere:
Scuola per i bambini non-vedenti: 3000 euro;

scuola per i ragazzi sordo-muti: 8200 euro;

il sostegno per un anno ad una classe costa 150 euro;

libri, tavolette per scrivere, apparecchi acustici 10 euro per ogni bambino;

assicuriamo la scuola con materiali, insegnanti, cibo per una settimana ad un ragazzo o ragazza con 30 euro.

E’ inoltre possibile sostenere gli alunni con le adozioni (150 euro a bambino annua).

La nostra diocesi si è impegnata fino al 2018 a sostenere un terzo delle spese del Liceo di Mogode. Il liceo conta oggi la presenza di circa 600 alunni. Contributo annuo 10.000 euro.

Aiuto per studenti bisognosi del collegio Mogode: 3000 euro.

Le offerte raccolte serviranno anche per il doposcuola di Mogode (1000 euro), le Biblioteche e doposcuola (un libro 5 euro).

Ampliamento di alcune aule (i bambini arrivano a essere 100 per aula): 10.000 euro.

Inoltre continua l’iniziativa “Una bibbia per un catechista/animatore” per la distribuzione  delle bibbie tradotte in lingua Kapsiki, negli ultimi anni: 2.700 euro.

Per informazioni cdmcomo@centromissionariocomo.it – 031267421 – 1 – 324