Sono già oltre 10mila i fedeli che da domenica 25 marzo si sono messi in cammino, in preghiera, lungo il palco che ricorda la salita al Golgota, per il bacio al Santissimo Crocifisso di Como. Un atto di affidamento e pietà che si rinnova da secoli.

Quello fra i comaschi, ma non solo, e il Crocifisso è un legame strettissimo. Il simulacro di Cristo in Croce si conserva in città dal 1401, quando venne donato ai monaci che custodivano la comunità della Santissima Annunciata, e l’Oratorio di San Pietro, da un gruppo di pellegrini romei francesi, che qui vennero ospitati sulla strada del ritorno dal loro viaggio giubilare a Roma. Da subito si creò una relazione speciale con il Crocifisso, che fu posto al centro della vita di fede della città. Il 25 marzo 1529, Giovedì Santo, si ricorda il grande miracolo: la croce ruppe le catene che, all’altezza dell’attuale chiesa di San Bartolomeo, segnavano il confine fra Como e Milano. Erano tempi di grandi scontri e guerriglie. I soldati impedivano il passaggio della processione. La croce, abbassata per oltrepassare lo sbarramento, toccò i pesanti anelli di ferro (uno è conservato, a memoria di quel fatto, sul muro esterno della chiesa di San Bartolomeo) e, come detto, li divelse. Il corridoio dei miracoli, all’interno della Basilica del Crocifisso, è tutto un susseguirsi di ex voto per guarigioni prodigiose o protezioni particolari di fedeli che, in momenti di difficoltà, si sono affidati al Crocifisso. Storico il miracolo durante la seconda guerra mondiale, quando a essere protetta dal Crocifisso fu l’intera città di Como. Dispacci e documenti davano per certo un bombardamento aereo sulla città (anche per la sua posizione strategica di confine…). Tutti i comaschi si affidarono al Crocifisso: il 3 gennaio 1943 in 20mila parteciparono alla processione per le vie della città, rivolgendo al Cristo in croce una supplica scritta, «Unica speranza nell’immane conflitto… proteggi la città, difendi l’Italia, rappacifica il mondo». La città fu salva: a fine conflitto, il 10 giugno 1945, ci fu la solenne processione per vie di Como, con l’esposizione, di una settimana, in Cattedrale cui seguì, il successivo 17 giugno, l’incoronazione per mano dell’arcivescovo di Milano, il beato Ildefonso Schuster. Un legame con la città, dunque, non solo sul piano della fede ma anche su quello civile, simboleggiato dal cero che, sull’altare della Basilica, in posizione speculare al cero pasquale, è acceso tutto l’anno sul candelabro che reca lo stemma del Comune di Como e che viene offerto dall’amministrazione cittadina in occasione della Festa della Riconoscenza.

In questo 2018 ci sono state alcune ricorrenze che hanno portato a sottolineare ulteriormente, con momenti di preghiera sempre molto partecipati, il legame con il Crocifisso. Sono 120 anni, infatti, che i padri Somaschi reggono la parrocchia dell’Annunciata e la basilica del Crocifisso, chiamati a questo incarico pastorale dal cardinale beato Carlo Andrea Ferrari, prima vescovo di Como, poi arcivescovo di Milano. Il 16 marzo scorso, anche per questo anniversario, la Via Crucis del Venerdì di Quaresima è stata presieduta dall’attuale metropolita ambrosiano monsignor Mario Delpini.

L’arcivescovo Delpini a Como: “Ecco perché celebriamo la via Crucis”

Poi, per una significativa coincidenza di data, la domenica delle Palme, inizio della Settimana Santa, è stata proprio il 25 marzo. Da qui la decisione di anticipare di un paio di giorni l’apertura del rito del bacio proprio al pomeriggio di domenica, con la Via Crucis presieduta dal vescovo emerito monsignor Diego Coletti. Lunedì 26 marzo, poi, con don Giovanni Illia, assistente diocesano delle Sottosezioni Unitalsi di Como e di Sondrio, una commovente “Giornata dell’Ammalato”.

Nella gallery che segue alcune foto di Alessio Sala e Fernando Pozzi  che ci raccontano, meglio di ogni parola, i grandi momenti di fede di questi giorni.

Ricordiamo che Venerdì Santo, 30 marzo, alle ore 15.00 (la basilica, per la preparazione del carro processionale, sarà chiusa alle ore 13.00), la solenne processione con il Crocifisso per le vie della città, sarà presieduta dal vescovo monsignor Oscar Cantoni. Quest’anno si seguirà il cosiddetto “giro lungo”, all’interno della Città Murata, con la benedizione del lago. Qui di seguito il calendario delle celebrazioni in Santuario nei prossimi giorni. Si sottolinea anche, come lo scorso anno, che la reposizione del Crocifisso sarà alle ore 15.00 di Sabato Santo 31 marzo, quindi si potrà baciare il Crocifisso fino alle prime ore del pomeriggio di sabato.