Con la solenne processione della domenica delle Palme, che ha trasformato le vie della Città Murata di Como in un angolo di Gerusalemme, si sono aperte le celebrazioni della Settimana Santa presiedute dal Vescovo, monsignor Oscar Cantoni. Guardando al racconto della Passione il Vescovo ha indicato gli atteggiamenti con cui vivere questi giorni di silenzio e preghiera: «la gioia per aver accolto e accompagnato Gesù in Gerusalemme; la mestizia per la sua passione e morte; la gratitudine, per il dono della sua vita che salva la nostra, di vita». Lunedì 26 marzo il Vescovo ha guidato la tradizionale Via Crucis dei giovani, dalla chiesa parrocchiale di Ponte Chiasso a quella di Maslianico. Una celebrazione partecipatissima, che ha permesso di ricordare la figura di don Renzo Beretta (ucciso nel gennaio 1999 da uno dei disperati che passavano dalla comunità in cerca di qualche offerta), ascoltare la testimonianza di una famiglia che sta affrontando la malattia del proprio figlio, ma anche fare memoria dei missionari martiri che, in tutto il mondo, hanno dato la loro vita per l’annuncio del Vangelo.

«Gesù – ha ammonito il Vescovo Oscar nella sua riflessione al termine della Via Crucis – dall’alto della croce grida: “Ho sete!”. Non è solo una sete fisica. Gesù ha sete di te, del tuo amore, per poter saziare la sete dei fratelli. Essi hanno sete di verità, di bontà, di giustizia, di verità, di bellezza. Gesù ha sete di donare agli uomini la gioia del suo Vangelo attraverso di noi, testimoni viventi di Lui, del suo amore ardente, perché ogni uomo sia salvato dalle tenebre dell’errore e non sia risucchiato dalla cultura della morte che ha invaso la nostra civiltà. Gesù – ha incalzato ancora monsignor Cantoni -, dall’alto della croce, “emisit Spiritum”: ovvero ha donato lo Spirito Santo, che è Spirito vivificante, che fa nuove tutte le cose, che genera nuove creazioni, che sostiene chi fa il bene e opera per la pace e per la giustizia, che dona la forza di perdonare, di ricominciare, di sognare, di partecipare alla nuova primavera della Chiesa».

Da Giovedì Santo, 29 marzo, si entra nel cuore della Settimana. Vediamo, dunque, i riti che domani saranno presieduti a Como, in Cattedrale, dal Vescovo Oscar.

Giovedì Santo 29 marzo:

Santa Messa del “crisma”

  • Alle ore 9.45: dalla chiesa di San Giacomo si comporrà la solenne processione di ingresso verso la chiesa Cattedrale.
  • Alle ore 10.00: il vescovo presiederà la concelebrazione della Santa Messa Crismale quale segno della stretta comunione tra il Pastore della Chiesa locale e i suoi fratelli nel Sacerdozio ministeriale. Poiché il Giovedì santo si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione, presieduta dal vescovo ed unica per tutta la diocesi, rinnovano pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa.
  • Nel corso di questa intensa celebrazione vengono benedetti:
    • l’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che celebrano il battesimo;
    • l’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati;
    • il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate, alcune provenienti dalla diocesi di Locri, dalla Terra Santa e da alcuni monasteri) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese. A conclusione della celebrazione i Santi Olii saranno consegnati alle parrocchie nella chiesa di San Giacomo. Sarà possibile ritirarli dopo la celebrazione o nel pomeriggio del Giovedì o il Venerdì Santo mattina, fino alle ore 12.00. 

TRIDUO PASQUALE

Con la celebrazione serale del Giovedì Santo inizia il triduo “della morte sepoltura e risurrezione” del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”

Alle ore 18.30 di giovedì 29 marzo, in Cattedrale, si celebrerà la messa vespertina pontificale della “Cena del Signore”.

In tutte le parrocchie della diocesi sono presentati all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale.

I temi dominanti la celebrazione eucaristica, nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù, sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia, pertanto, propone:

  • il rito della lavanda dei piedi. Il vescovo, richiamando il gesto di Gesù che amò i discepoli fino alla fine, laverà i piedi a 12 persone (volontari e ospiti della Caritas diocesana) che rappresentano i 12 apostoli.
  • La solenne reposizione e l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che, a conclusione della celebrazione, sarà animata dalla parrocchia di San Fedele.

    La lavanda dei piedi nella Messa “In coena domini”, Giovedì Santo 2017