«I movimenti della massa rocciosa in località Gallivaggio (So), registrati dal CMG (Centro Monitoraggio Geologico) di Arpa Lombardia, risultano complessivamente elevati con il rischio reale che l’ammasso roccioso, ormai molto disarticolato, possa crollare».

Così si legge sul sito dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, incaricata di tenere sotto controllo costante, sette giorni su sette, 24 ore su 24, la frana, della portata di 5mila metri cubi di materiale, che incombe sul santuario di Gallivaggio. A inizio settimana il Prefetto di Sondrio, Giuseppe Mario Scalia, ha predisposto la chiusura totale della Statale 36, fra le località Castagneto e Rione in comune di San Giacomo Filippo. In totale 3 chilometri di strada che, però, comportano l’isolamento di oltre 1500 persone, in particolare i residenti di Madesimo e Campodolcino. Il provvedimento è valido fino a tutta la giornata del 27 aprile: seguiranno ulteriori indicazioni dalla Prefettura. Mentre le autorità locali fanno appello per venire incontro agli studenti che quotidianamente devono raggiungere Chiavenna (ipotizzando lezioni via web oppure ospitalità diffusa sul territorio), dal pomeriggio di venerdì 27 aprile sarà percorribile il passo dello Spluga, che, almeno in parte, renderà meno pesante la situazione di isolamento. In queste ore, inoltre, la Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi è in loco per valutare cosa fare sul fronte della messa in sicurezza della parete che sovrasta l’ala nord del Santuario di Gallivaggio. Dal punto di vista tecnico sono necessarie da 2 a 3 settimane per l’eliminazione controllata dei massi in bilico e a rischio crollo, ma ogni azione deve essere fatta tenendo conto della tenuta generale della roccia.

Per quanto riguarda il Santuario di Gallivaggio, poiché il Prefetto Scalia ha dichiarato inagibile tutta l’area (l’accesso è consentito solo agli operatori Arpa), le previste attività di recupero, a salvaguardia delle opere d’arte custodite all’interno dell’edificio religioso, sono sospese fino a nuova indicazione.

«Lunedì scorso – ci informa don Andrea Straffi, referente dell’Ufficio diocesano Arte Sacra, delegato alla gestione di questa particolare situazione – si è riunito un tavolo tecnico, cui eravamo presenti come Diocesi di Como, rettore del Santuario, vicariato di Chiavenna, Soprintendenza ai Beni artistici e culturali, istituzioni e autorità civili (Prefettura, Ente Provincia, Comuni), Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Monza, Vigili del Fuoco». Innanzitutto è stata istituita «un’unità di crisi per il Santuario di Gallivaggio – spiega ancora don Straffi –. Il Segretario Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la Lombardia, Marco Edoardo Minoja, ha firmato il decreto che la rende operativa». Poiché tutta l’area è inagibile agli stessi Vigili del Fuoco, l’unità di crisi ha elaborato un piano di emergenza: «di fatto – riprende don Andrea – abbiamo elaborato un programma per l’evacuazione delle opere d’arte del Santuario. Siamo pronti a intervenire quando ci sarà data l’autorizzazione: ai Vigili del Fuoco verranno segnalate le opere e la loro collocazione. Una volta portate fuori dalla chiesa, ci saranno affidate. È prevista una “squadra” di cui siamo parte noi come Diocesi, la Soprintendenza, i Carabinieri e alcuni restauratori, che, collocata a distanza di sicurezza rispetto all’area a rischio, si preoccuperà di imballare e trasportare le opere  in un’area di deposito già individuata, che possa assicurare la loro tutela e sicurezza».

La telefonata per mettersi in azione può arrivare in qualsiasi momento. «Certo – osserva don Straffi –: tutti sono allertati e pronti a raggiungere il Santuario, come e quando ci verrà indicato da geologi e Prefettura». Dopo una prima decelerazione, la frana è tornata spostarsi progressivamente. «Non si vuole assolutamente creare alcun allarme – conclude don Andrea –, la situazione, però, chiede prudenza, poiché l’esito non è al momento prevedibile. Ci troviamo in un contesto particolare – ricorda ancora – con una parete rocciosa verticale, dove anche un piccolo crollo potrebbe causare gravi danni. Oltre alla massima fiducia nei tecnici e negli esperti, che stanno lavorando con dedizione e professionalità, è importante operare in stretta sinergia con le autorità, gli enti, le persone coinvolte e interessate all’emergenza».

Ricordiamo che, come segno di vicinanza ai fedeli della Valle Spluga e per domandare alla Madre di Misericordia salute e sicurezza per tutta la popolazione, il Vescovo monsignor Oscar Cantoni sarà presente a Chiavenna, sabato 28 aprile, alle ore 19.00, dove, dalla chiesa di Santa Maria, presiederà una processione per le vie cittadine, fino alla collegiata di San Lorenzo. Tutte le comunità della Valchiavenna sono invitate a partecipare.