Una settimana fa, giovedì 23 agosto, scompariva don Piercarlo Contini, parroco “storico” di Sagnino. La sua comunità lo ha ricordato con commozione e raccoglimento e due pagine gli sono state dedicate sul Settimanale di questa settimana.

Noi pubblichiamo il suo testamento spirituale, che conferma la straordinaria ricchezza e semplicità dell’uomo e del sacerdote, e una galleria di immagini che raccontano, in breve”, la storia della chiesa di Sagnino.

Mentre dolcemente la mia vita volge verso il tramonto rendo grazie a te, Signore!

 

Molti miei confratelli lasciano un testamento spirituale. Io non mi sento all’altezza di farlo. Non trovo le parole adatte. L’unica parola che mi sento di esprimere è GRAZIE. Una parola semplice, comune, ma che mi sembra riassumere un profondo sentimento del cuore. Una parola pronunciata con il sorriso sulle labbra, con la dolcezza come la carezza e il bacio di una mamma sul volto del suo bambio, con la stessa intensità e la sua risonanza interiore.

Dice il salmo 89 “Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti… passano presto. Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore”.

Il Signore mi ha inserito “tra i più robusti” perché gli ottant’anni li ho raggiunti e superati. E considero non solo ogni anno che il Signore ancora mi concederà un dono ma ogni giorno, ogni ora vorrei viverli nella gioia del dono, viverli come una grazia perenne.

A te Signore allora dico grazie per il dono della vita che ha permesso ai miei occhi di vedere le meraviglie poste nel mondo dove tu mi hai messo. Quel mondo che con i miei tanti viaggi hai permesso che io conoscessi e ammirassi. Per le tante volte che ho potuto camminare su quelle strade che tu hai percorso, ammaestrando, sanando, benedicendo, consolando. Quanti pellegrinaggi in Terra Santa!

Grazie per avermi dato due genitori che con la vita mi hanno trasmesso una fede vissuta nella semplicità, nella autenticità. Con poche parole, ma con molti fatti.

Grazie per la vocazione al sacerdozio, giunta in pieno della giovinezza quando già pensavo ad un’altra scelta di vita. Tu mi hai preso con forza e dolcezza dicendomi: “vieni e vedrai”.

Grazie per avermi fatto vivere anni stupendi nell’Azione Cattolica tra preti straordinari e altrettanto straordinari amici che mi hanno inculcato e trasmesso l’ardore dell’apostolato, il sapore dell’amicizia, il calore della fraternità.

Grazie per l’esperienza fatta nel mondo del lavoro fino a 25 anni, dove ho conosciuto la fatica del guadagnare il pane quotidiano.

Grazie per il tempo del servizio militare (durante la guerra 40-45) durante il quale ho imparato la disciplina, l’obbedienza, il sacrificio della lontanzanza dagli affetti più cari dove sono stato educato, soprattutto nell’addestramento in Germania, all’austerità della vita, alla vita comune.

Grazie per gli anni di seminario, anche se pochi, dove attraverso lo studio, la preghiera, la formazione ho imparato a conoscerti meglio e a prepararmi a farti conoscere meglio soprattutto a Capiago e a Sagnino.

Grazie per i 10 anni vissuti come vicario a Capiago dove ho trovato un parroco austero sì, ma che mi ha voluto bene e mi ha dato un grande esempio di preghiera e di amore per la Chiesa.

Grazie per avermi concesso il privilegio di fondare una nuova comunità parrocchiale a Sagnino, di aver vissuto anni difficili ma entusiasmanti e pieni di gioia uniti a qualche sofferenza.

Inaugurazione chiesa (ora auditorium)

Grazie per avermi dato la possibilità di costruire insieme alla mia comunità tutte le strutture necessarie per la vita parrocchiale e soprattutto una chiesa tra le case degli uomini. Un’impresa che sembrava impossibile data la scarsezza di mezzi economici, ma che quasi miracolosamente sono stati reperiti attraverso tue ispirazioni.

Grazie per avermi dato la grazia e la gioia di aver potuto accompagnare all’altare 6 giovani tra cui un missionario e alla consacrazione al Signore 5 ragazze di cui una missionaria.

Grazie per i 7 coadiutori, tutti bravi e generosi che con me hanno condiviso gioie e sofferenza nel ministero parrocchiale a Sagnino.

Grazie per avermi fatto fare l’esperienza ventennale dell’insegnamento della religione nella scuola media. Quanti ragazzi e ragazze ho conosciuto e per quanti di loro ho anche celebrato le nozze.

Grazie per avermi fatto conoscere l’Unitalsi e con essa il mondo della sofferenza e di Lourdes, la città di Maria, l’Unitalsi della quale per 14 anni sono poi diventato assistente spirituale.

Grazie per la buona salute che mi ha accompagnato fino ad ora e che mi ha permesso di dare energie e disponibilità a servire la Tua e mia comunità sia quella di Capiago e soprattutto quella di Sagnino.

Grazie per la conoscenza di suor Emanuela del convento delle suore carmelitane di Milano che con fedeltà, dal lontano 1953, mi accompagna con la sua costante preghiera.

Grazie per aver potuto incontrare e guidare tanti giovani e ragazze a conoscere te, a formare una famiglia, a scegliere il loro stato di vita.

Grazie per avermi dato una particolare sensibilità per la pastorale famigliare che mi ha permesso di conoscere problemi, difficoltà, gioie, sofferenze che sono il tessuto quotidiano della vita delle famiglie. Conoscenza che mi ha permesso di aggiornare la pastorale della famiglia anche attraverso i gruppi famigliari.

Grazie per l’incarico avuto dal vescovo, dopo aver lasciato la responsabilità diretta come parroco della parrocchia, di dare alcuni giorni della settimana al ministero delle confessioni in cattedrale. Quante confidenze, quante situazioni di vita messe davanti alla misericordia di Dio. E quanta intima gioia nel poter dire: “Va’ in pace. Il Signore ti ha perdonato. Riprendi con fiducia il tuo cammino”.

Grazie per tutte le persone che nei diversi consigli pastorali parrocchiali hanno corresponsabilmente collaborato con me a realizzare una pastorale ispirata al Concilio Vaticano II.

Grazie al Centro Orientamento Pastorale di Roma che mi ha aiutato a vivere con passione il mio ministero parrocchiale con stimoli, aggiornamenti e fedeltà al magistero ecclesiale.

Grazie per le tante migliaia di messe che ho potuto celebrare con piccole o grandi assemblee. Soprattutto le splendide veglie pasquali, nonché i tanti battesimi amministrati, i matrimoni celebrati ed anche le messe di commiato di tanti parrocchiani passati alla visione di Dio.

Dovrei continuare ancora a dire grazie, ma penso possa essere sufficiente ora.

Dico ancora un grazie a tutte le persone che ho conosciuto e sono state presenti nella mia vita. A tutti chiedo perdono per i miei limiti e i miei difetti. Perdono lo chiedo a tutti coloro che potessi aver offeso in qualsisi modo.

Chiedo a tutti i miei parrocchiani in particolare, una preghiera perché il Signore sia per me al momento del mio definitivo incontro con Lui Padre misericordioso.

Termino con le parole di un canto dalla dolcissima melodia che tante volte ho cantato soprattutto durante gli innumerevoli pellegrinaggi a Lourdes dove tante volte ho pregato la Vergine Immacolata per me, per tutte le persone che ho incontrato nella mia vita. A te mi affido ancora una volta o clemente o pia o dolce vergine Maria.

Ti ringrazio o mio Signore

per le cose che sono nel mondo

per la vita che tu mi hai donato

per l’amore che nutri per me.

Alleluja o mio Signore

AMEN

don Piercarlo

 

Montecastello di Tignale sul Garda – 4 ottobre 2006 – nella festa di S. Francesco

 ESTRATTO DALLE NOTE PRATICHE

Ho tanto amato questa parrocchia da me iniziata su mandato del vescovo Felice Bonomini.

A questa comunità parrocchiale ho cercato di dare la maggior parte della mia vita. In un certo senso, essendo sepolto nella chiesa, vorrei partecipare sempre, anche dopo morto, alla sua vita di fede, alle celebrazioni liturgiche, ai momenti gioiosi ed anche a quelli di sofferenza, che sono un po’ il tessuto della vita di ogni comunità parrocchiale.