Papa Francesco lo scorso mese di agosto ha partecipato e concluso con la sua presenza il IX Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi in Irlanda: due giorni – questo è il tempo trascorso dal Santo Padre in Irlanda – densi di incontri, di testimonianze molto forti, di richieste di perdono e di un grande mandato missionario affidato a tutte le famiglie presenti.

“A conclusione di questo Incontro Mondiale delle Famiglie, – così Francesco ha esordito nell’ omelia della Messa celebrata nel Phoenix Park di Dublino – ci riuniamo come famiglia attorno alla mensa del Signore. Ringraziamo il Signore per le tante benedizioni ricevute nelle nostre famiglie. Vogliamo impegnarci a vivere pienamente la nostra vocazione per essere, secondo le toccanti parole di Santa Teresa di Gesù Bambino, “l’amore nel cuore della Chiesa”.

Proseguendo nella sua omelia, dopo aver paragonato la vocazione delle famiglie a quella di Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, il Pontefice ha detto che grazie ad “una Pentecoste domestica” che “dà coraggio”, le famiglie cristiane possono diventare “fonte di incoraggiamento per gli altri”, eliminando ogni barriera per “riconciliare il mondo”, diventando portatrici della “gioia del Vangelo”.

Carissimi ho preso spunto dall’omelia di papa Francesco per dirvi che l’Ottobre missionario è un momento forte per il nostro cammino di fede, da vivere insieme nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità parrocchiali e nei nostri vicariati, nell’impegno di portare a tutti, insieme ai giovani, il Vangelo. È un tempo, quello dell’Ottobre missionario, per pregare e per fare memoria del comando di Gesù risorto, quando prima di lasciare i suoi apostoli dice: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo…” (Mt, 28, 19-20).

Tempo in cui rinnovare la coscienza di avere ricevuto in famiglia e nelle nostre comunità un bene prezioso che a sua volta è chiamato a diventare un dono come affermano i vescovi latinoamericani nel documento di Aparecida: “Conoscere Gesù è il migliore regalo che possa ricevere una persona; l’averlo incontrato è per noi la cosa migliore che ci sia capitata nella vita, e farlo conoscere con le nostre parole e le nostre opere è nostra gioia.” (Aparecida, 32);

Occasione per porre particolare attenzione alle esigenze della missione nel mondo, affinché la “gioia del Vangelo” raggiunga gli estremi confini della terra anche attraverso la testimonianza di giovani la cui vita segnata dall’esperienza viva e presente di Gesù, inizia a “vivere con gioia la propria responsabilità per il mondo” (Messaggio per la G.M.M. 2018).

Questo tempo “missionario” che sempre ci viene donato, ci sollecita a riflettere sulla missio ad gentes, ma anche a condividere con le Chiese più povere la loro fatica, attraverso le offerte che verranno raccolte a tutte le Messe celebrate nella 92° Giornata Missionaria Mondiale, il prossimo 21 ottobre. Le offerte saranno inviate al Fondo universale di solidarietà delle Pontificie Opere Missionarie che le distribuirà alle Chiese povere. Ecco, quindi, che un nostro semplice gesto può diventare un’alta espressione di comunione ecclesiale e di fraternità a sostegno dell’evangelizzazione missionaria.

Da ultimo ricordo che consultando il sito del Centro Missionario Diocesano e di “Missio” è possibile accedere a tutto il materiale predisposto per l’animazione dell’Ottobre missionario.
Carissimi, proprio perché convinto che la missione ci rinnova, rinvigorisce la nostra fede e l’identità cristiana, dandoci nuovo entusiasmo e nuove motivazioni, oso augurarvi un bel mese missionario.

don Alberto Pini
Direttore del Centro Missionario Diocesano