Ormai è quasi tutto pronto. Domenica 2 dicembre in via Sirtori a Como si apriranno le porte del progetto “Emergenza Freddo” che, anche quest’anno, offrirà un riparto caldo ai senza fissa dimora della città di Como. E, ancora una volta, a rendere possibile tutto questo sarà il contributo di circa cinquecento volontari che si alterneranno per garantire l’apertura del servizio per tutto l’inverno, fino al prossimo 31 marzo.

Accanto ai 37 posti a disposizione nel dormitorio di via Sirtori (gestiti dalla rete cittadina di coordinamento per la grave marginalità), ce ne saranno altri 45 garantiti dalla tensostruttura collocata dalla Caritas diocesana negli spazi concessi in comodato dalla Fondazione cardinal Ferrari e gestiti grazie alla collaborazione con l’associazione Como Accoglie.

Nello stesso spazio anche due container della Croce Rossa destinati a servizi igienici e docce.

La decisione  di confermare la presenza del tendone (quest’anno una sola grande struttura riscaldata rispetto alle tre tende più piccole dello scorso anno) si è resa necessaria per far fronte all’aumento di persone senza un alloggio presenti in città dopo il rifiuto da parte delle istituzioni – Prefettura in testa – di concedere alle associazioni cittadine l’utilizzo temporaneo del campo di via Cappelletti, sgomberato, a tempo di record, proprio nelle scorse settimane. Si è arrivati così al paradosso di una tensostruttura rimossa proprio dal campo, dove era utilizzata per il servizio mensa, per essere posta nel cortile di via Sirtori.

“A chi pur sentendo il desiderio di dare una mano è frenato dalla paura del diverso, di chi vive ai margini, dico di non temere perché l’unico modo di vincere la diffidenza è quello di conoscere, di entrare in relazione. Non fermatevi all’apparenza, a quello che vedete con gli occhi, e vi ritroverete ad aprire il cuore su un mondo che è ben diverso da come appare e, soprattutto, vi ritroverete a guardare a voi stessi da un’altra prospettiva”.
Carlotta Difrancesco, nonostante la giovane età, è una delle volontarie storiche del servizio “Emergenza Freddo” tanto da diventare, negli ultimi anni, una delle coordinatrici. Ed è lei a raccontarci il senso di un servizio che condivide con altri cinquecento comaschi di ben 25 diverse associazioni. L’ultimo ad aderire (novità di quest’anno) è un gruppo di volontari legato alle Acli di Como.

Carlotta, che tipo di servizio è richiesto ai volontari?
«Il servizio prevede un’accoglienza serale dalle 19.30 alle 22/22.30 e un servizio notturno che prosegue fino 7 del mattino nei giorni feriali e alle 8 il sabato e la domenica. All’arrivo degli ospiti i volontari si occupano della registrazione, di fornire eventuale materiale per l’igiene personale e una  tazza di tè. E’ questo un tempo molto bello in cui si cerca di creare una relazione, un dialogo che possa andare al di là della semplice risposta ad un bisogno. Ci vuole tempo, ma in alcuni casi ci si riesce».

Come vanno le adesioni?
«Diciamo che da parte di alcune realtà sono emerse alcune fatiche, ma al tempo stesso sta aumentando il numero dei cittadini, senza appartenenza, che chiedono di dare il loro contributo.  La partecipazione è buona, ma c’è sempre bisogno di volontari».

Un servizio silenzio al fianco di chi vive ai margini…
«Credo sia un servizio importante per la nostra città. E’ vero che ci sono tante cose che non vanno e tutti noi vorremmo migliorassero, ci sono polemiche e critiche. Ma poi c’è il tempo del servizio e del silenzio, di chi si rimbocca le maniche in prima persona e cerca di cambiare le cose partendo dalle piccole azioni, gesti che possono fare la differenza. Penso a quanti vengono accolti e a quanto possa essere importante per loro l’avere qualcuno con cui scambiare due parole. Certamente non saremo noi a cambiargli la vita, ma sentirsi accolti può aiutare a ritrovare la fiducia di credere in se stessi. Questo vale anche per me come volontaria: ogni volta l’esserci e vivere questa esperienza mi aiuta ad abbattere i pregiudizi che anch’io mi porto dentro».

Per informazioni o per diventare volontario: 373456912153 – porta.aperta@caritascomo.it