Come si vive il Natale in monastero? E’ da questa domanda – per certi versi insolita – inviata alle suore Benedettine di Grandate che è nato un racconto inedito sulla celebrazione del Natale in clausura che abbiamo pubblicato sul numero natalizio del nostro settimanale.  

Un testo ricco che ci invita ad andare all’essenza del Natale cristiano di cui vi regaliamo qualche stralcio:

“Anche in monastero l’attesa del Natale è un fervere di preparativi. La preghiera si intreccia sempre con il lavoro, ma tutto ha un senso, una direzione. Tutto ruota intorno a Lui: lo Sposo, Dio, che per amore viene a vestire la nostra carne. In ogni luogo del monastero viene allestito un presepio: non solo in chiesa, ma anche in sala di comunità, in portineria, in cucina. Prima della Messa di mezzanotte celebriamo l’Ufficio delle Letture. è come il riflettersi della luce dell’Incarnazione nei salmi, nelle spiegazioni che ne danno i Padri della Chiesa. Durante la celebrazione eucaristica della notte, al canto del Gloria, si toglie il panno che copre la statua di Gesù Bambino, che è ai piedi del tabernacolo. Che sorpresa! Dio, invocato come Salvatore, Redentore, Figlio dell’Altissimo, Onnipotente, ha il volto di un neonato! La potenza dell’amore si rivela nel farsi piccolo! «Ecco come viviamo il Natale in monastero».

Ognuna, ritornando alla propria cella, trova un sacchetto con qualche dono e, se sono arrivati messaggi di augurio durante l’Avvento, tenuti in serbo, vengono consegnati in questa notte. E’ anche questo un segno: le relazioni di parentela, di amicizia, le persone, sono un dono e ci vengono date nel Dono più grande di tutti: quello che Dio fa di sé”.

Di seguito, invece, il video con gli auguri che le suore della Visitazione di Como hanno voluto condividere con tutti i nostri lettori.