Dal 16 gennaio è possibile presentare domanda per ottenere il ‘Bonus Famiglia 2019’ di Regione Lombardia, che mette a disposizione un contributo di 1.500 euro per le famiglie in condizioni di vulnerabilità e fragilità, in cui la donna si trovi in stato di gravidanza, o in caso di adozione. Nell’eventualità di gravidanze o adozioni gemellari, il genitore potrà ricevere un contributo moltiplicato per il numero dei figli.

E’ quanto prevede la delibera approvata il 26 novembre 2018 dalla Giunta della Regione Lombardia su proposta dell’assessore alle Politiche per la famiglia, Genitorialità e Pari opportunità Silvia Piani, con uno stanziamento complessivo di oltre 5,4 milioni di euro: di questi  755.189 euro sono destinati ATS Insubria e 175.034 all’ATS Montagna.

“La misura sperimentale – spiega l’assessore Piani – resterà attiva fino al 30 giugno 2019. Poi procederemo, come abbiamo anticipato, a una revisione della stessa nell’ambito del processo di aggiornamento della legge regionale n. 23/99 in materia di Politiche per la famiglia”.

I NUOVI REQUISITI

I nuovi requisiti di accesso, approvati, prevedono, in particolare, un valore Isee non superiore a 22.000 euro e residenza continuativa in Lombardia per un periodo di 5 anni; le famiglie devono inoltre trovarsi in uno stato di ‘vulnerabilità’.

La domanda di contributo può essere presentata a partire da quando la gravidanza risulta documentabile, esclusivamente online, sulla piattaforma informativa Bandi online (indirizzo www.bandi.servizirl.it), a partire dalle ore 10 del 16 gennaio. Le richieste dovranno essere presentate previa registrazione o autenticazione attraverso il Sistema pubblico di identità digitale (Spid) o la Carta nazionale/regionale dei servizi (Cns, Crs), corredate dalla scheda di avvenuto colloquio per la valutazione dello stato di vulnerabilità.

Il compito di istruire le domande, verificare i requisiti e liquidare i contributi nei limiti del budget assegnato, in collaborazione con la rete dei soggetti pubblici e privati (Comuni, Centri di Aiuto alla Vita, Consultori accreditati e a contratto) presenti nei diversi territori, è stato affidato alle Agenzia di tutela della salute (Ats).

IL BUDGET DIVISO TRA LE OTTO ATS

Le risorse sono state assegnate alle Ats, in base al numero di donne residenti, in età compresa tra i 15 e 49 anni, e al numero di nascite risultanti dall’ultimo dato Istat disponibile: Bergamo: 615.903 euro; Brianza: 650.717 euro; Brescia: 638.750 euro; Insubria: 755.189 euro; Milano: 1.904.203 euro; Montagna: 175.034 euro; Pavia: 272.352 euro; Val Padana: 394.010 euro.

“Le domande che soddisfano tutti i requisiti – conclude Silvia Piani – saranno finanziate sino ad esaurimento delle risorse, in base all’ordine di protocollo. Per l’erogazione del contributo è richiesta la sottoscrizione del progetto personalizzato redatto da un Consultorio di riferimento, con la condivisione degli Ambiti/Comuni o dei Centri di Aiuto alla Vita (Cav)”.