Il 6 gennaio di ogni anno, solennità dell’Epifania, la Chiesa celebra la Giornata mondiale dell’Infanzia missionaria. Non potevano scegliere giorno migliore allora don Roberto Seregni, parroco di San Pedro de Carabayllo, e i suoi collaboratori per organizzare l’annuale giornata di festa con i bambini e le famiglie del progetto “Talità kum” (espressione aramaica utilizzata da Gesù nel Vangelo che significa “Fanciulla alzati”): si tratta di un gruppo di famiglie con bambini “disabili” seguiti e accompagnati dall’assistente sociale della parrocchia e dai volontari nelle diverse terapie.

“E’ il quinto anno che organizziamo questo tipo di iniziativa – ci racconta con soddisfazione don Roberto, fidei donum della diocesi di Como – e i numeri continuano a crescere: quest’anno hanno partecipato cinquanta bambini, anche se avrebbero potuto essere di più. Nell’elenco che avevamo predisposto per gli inviti, le famiglie coinvolte erano ben 75”.

Un aumento frutto di un lavoro di conoscenza, ascolto e accompagnamento portato avanti durante tutto l’anno in una parrocchia che conta circa 80 mila.

“Fin dal nostro arrivo in Perù – continua don Roberto – ci siamo resi conto di quanti fossero i bambini con problemi di varia natura presenti nella nostra comunità: minori di cui spesso le famiglie faticavano a portare il peso da sole. Ricordo che formammo il primo gruppo con cinque bambini e decidemmo di organizzare un primo momento per loro e le loro famiglie. Un’occasione per farle incontrare, per non farle sentire sole. A distanza di anni, grazie anche al sostegno di molti, anche dalla diocesi di Como, siamo riusciti a strutturare il gruppo, favorire l’accesso alle terapie, anche in sinergia con il Policlinico della parrocchia di Fatima (dove è parroco don Ivan Manzoni, ndr)”.

Nella sua semplicità la giornata di domenica è stato un tassello nella costruzione di questa rete di sostegno. “Ci siamo ritrovati in parrocchia – conclude don Seregni – e siamo andati in un parco cittadino dove è presente anche un piccolo zoo. Qui con alcuni giochi abbiamo provato a coinvolgere i genitori. Erano presenti con noi anche tre missionari di Malta che si sono vestiti da Re Magi spiegando ai bambini la storia di Gesù”.