Al momento resta chiusa ma: «la Valfresca aprirà entro il prossimo mese di aprile», a prometterlo è Vincenzo Bella, assessore con delega alle Reti, Acque e Strade del Comune di Como. La via XXVII maggio potrebbe dunque accogliere il passaggio del prossimo Giro d’Italia che, come noto, transiterà di Como il 26 maggio, 15° tappa della corsa rosa.

I lavori nell’area franata in un’immagine del luglio scorso

Il condizionale è d’obbligo ma le quotazioni della Valfresca tornano dunque a salire, dopo il pessimismo solo di qualche mese fa, e la sua esclusione dall’ultimo Giro di Lombardia. «Noi contiamo di aprirla entro due mesi – puntualizza al Settimanale l’assessore -. Se questo comporterà il fatto che vi passerà il Giro non posso dirlo, ma la strada, in base alle informazioni di cui dispongo al momento, per quel periodo dovrebbe essere disponibile».

«Le opere di messa in sicurezza e le relative spese d’intervento – continua l’assessore -, a carico dei proprietari dei fondi che sono stati interessati dalla frana, hanno ricevuto il via libera degli Uffici comunali – Settore Reti e Strade. Ora i privati dovranno depositare una comunicazione d’inizio dell’attività. Ad oggi questo passaggio non è stato ancora compiuto, ma mi risulta che provvederanno quanto prima. I lavori non sono molto complessi e dovrebbero durare al massimo dalle due alle tre settimane».

L’area in un’immagine più recente

La Valfresca è di fatto chiusa da maggio dello scorso anno. Perché è trascorso così tanto tempo se si tratta di un intervento non molto complesso?

«Ci sono state una serie di contestazioni avanzate dagli Uffici comunali che stanno seguendo la questione, con uno scambio di corrispondenza con i proprietari, a cui sono seguiti degli incontri. Questo iter ha portato alla definizione delle opere da svolgere. I privati hanno quindi provveduto all’assegnazione dell’incarico a dei professionisti, che hanno sviluppato il progetto depositato in Comune e che è stato successivamente autorizzato».

Di che tipo di intervento si tratterà?

«Dovrebbe trattarsi del completamento della pulizia del sito e del placcaggio della parete con reti e tiranti, in modo tale da evitare il rischio di ulteriori smottamenti».

Lei sa che la segnaletica che era stata posta all’imbocco della via è scomparsa da qualche settimana?

«Certo. È stata rubata purtroppo… L’ho segnalato personalmente agli Uffici che provvederanno quanto prima al suo ripristino, cosicché sia evidente il permanere della chiusura della strada, fino a quando i lavori non saranno stati effettuati. Purtroppo non tutti sono disponibili ad attendere le necessarie tempistiche di ripristino e forse credono, eliminando la segnaletica, di risolvere il problema. In realtà si comportano soltanto da incivili».

L’area interessata alla frana era stata chiusa con ostacoli provvisori (reti metalliche) più volte divelti e liberati da ignoti, così da dare via libera alla strada, che per un certo periodo era tornata ad essere percorsa, pur illecitamente, da qualche automobilista. Da lì la decisione di Palazzo Cernezzi di far posizionare, alcuni mesi fa, new jersey in cemento che, di fatto, rendono impossibile il transito. La scomparsa della segnaletica in fondo alla via ha, in più di un’occasione tratto in inganno qualche automobilista, avventuratosi fin oltre la metà, verso San Fermo della Battaglia, per poi vedersi costretto a ritornare sui suoi passi.