Si chiama Cou(L)ture Migrante. È questo il titolo del progetto selezionato nei giorni scorsi dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca nell’ambito del 6° bando per l’inclusione sociale dei migranti. Un’idea ambiziosa, sviluppata dall’associazione comasca Luminanda in collaborazione con l’I.S.I.S. – Paolo Carcano di Como, che prevede un percorso di formazione professionale e di inclusione sociale nell’ambito della sartoria e della moda, con il coinvolgimento di migranti e i richiedenti asilo risiedenti a Como.

Il Setificio di Como

Il laboratorio è iniziato lo scorso 1° ottobre, con 12 corsisti: uomini e donne provenienti da diverse regioni africane (Gambia, Nigeria, Ghana) e dal Pakistan, interessati a formarsi nell’ambito sartoriale, e motivati nel condurre un percorso volto a generare benessere, autostima e sostenibilità economica. Tutti loro avevano già delle basi e una certa abilità nell’utilizzo della macchina e questo ha già, di per sé, alzato il livello di partenza del progetto formativo.

Accanto a loro 15 studenti della classe 4 M1D del corso di Sistema Moda dell’istituto Paolo Carcano, oltre ovviamente a insegnanti qualificati. In particolare gli studenti hanno organizzato momenti di formazione sui loro ambiti specifici di studio e, mediante questo scambio di competenze potranno così arrivare alla stesura di un progetto che possa essere da stimolo alla creazione di un capo finito.

Obiettivo del percorso, al termine di un anno di lezioni di moda e sartoria sarà quello di creare un marchio in grado di sviluppare progetti sartoriali originali, frutto della contaminazione di culture diverse, e che possano avere appeal per il mercato locale. Oltre che sfociare nella creazione di una collezione che potrebbe tradursi nell’inizio di una nuova avventura per quei migranti che decidessero di avviare un’attività d’impresa. Il brand e la collazione che scaturiranno da questo lavoro saranno il positivo intreccio di esperienze, sensibilità, idee di tutti i protagonisti di questa avventura, dai migranti agli studenti, dalle scuole coinvolte (oltre al Setificio anche l’Accademia di Belle Arti Aldo – IED e il CIAS centro professionale impresa sociale) ad aziende e privati.

Il contributo della Fondazione Comasca sosterrà il progetto soltanto in parte, ma conferma come la sperimentazione di modelli come questo possa essere vincente, virtuosa e sostenibile.