Per un mese, grazie alla collaborazione tra “Fondazione Centro Socio-pastorale Cardinal Ferrari”, Gruppo Culturale di Lomazzo e Ufficio diocesano Cultura e Comunicazione, il territorio di Como sarà culla di una serie di iniziative interamente dedicate alla figura di Leonardo da Vinci, in questo 2019 nel quale ricorrono i 500 anni dalla sua morte.

Dal 14 marzo al 14 aprile, fra Como e Lomazzo, in sedi prestigiose – come il Broletto, la basilica di San Fedele, il polo di innovazione tecnologica “ComoNext” (con l’ex Cotonificio 1890) e la chiesa prepositurale dei santi Vito e Modesto – sono in programma conferenze, incontri, mostre, laboratori di approfondimento in un fitto calendario dal titolo “Leonardo – l’eternità del Genio”.

Un percorso di preparazione partito in estate e che a inizio settimana è stato presentato ufficialmente.

«Per il secondo anno – spiega Laura Legnani a nome della Fondazione Cardinal Ferrari – abbiamo creduto e appoggiato la proposta del Gruppo culturale di Lomazzo, condividendola con i vicariati e aperta a tutta la città». L’altezza del genio di Leonardo, insomma, come «forma di evangelizzazione – è la sottolineatura di monsignor Angelo Riva, delegato diocesano per Cultura e Comunicazione –: la “Via Pulchritudinis” che diventa strada di annuncio e di coinvolgimento di tutti. Un percorso alla riscoperta del Rinascimento dell’umano, di cui hanno tanto bisogno i nostri tempi».

Ma in cosa consiste il “Progetto Leonardo”?

I nuclei sono sostanzialmente tre: una mostra, un ciclo di conferenze di taglio artistico-umanistico e un percorso tecnologico-scientifico (legato alla mostra ma non solo).

Il senso dell’iniziativa ce lo illustrano Maria Teresa Capasso, Francesco Lotano, Luciano Russo e Alberto Monti, del Gruppo culturale di Lomazzo e menti, dell’intera iniziativa, i cui contenuti possono essere consultati e approfonditi anche on line all’indirizzo www.progettoleonardo2019.it (comprese le pagine social su Facebook e Instagram).

«Tutta la proposta si avvierà alle 18.00 di giovedì 14 marzo, presso il Broletto, con l’inaugurazione della mostra “Le macchine di Leonardo” – collezione di Paolo Candusso. In tale occasione interverrà l’architetto Fabio Lopez in una conferenza dal titolo “ La roba e la libertà – Gli Sforza, Leonardo e Ludovico il Moro».

Da non perdere le serate con monsignor Marco Navoni, Viceprefetto della Biblioteca Ambrosiana, considerato universalmente il custode del “Codice Atlantico” di Leonardo.

Il Codice è la raccolta degli scritti, degli schizzi, dei progetti di Leonardo, chiamato Atlantico perché riversato sulle pagine all’epoca utilizzate per mappe e cartine. Va a Galeazzo Arconati da Lomazzo, cadetto dell’omonima famiglia di conti, il merito di aver acquisito il “Codice Atlantico” fortunosamente rientrato da Amboise (dopo la morte di Leonardo) e, avendo resistito alle sirene del re d’Inghilterra – disposto a pagare qualsiasi somma pur di venirne in possesso – di averlo donato alla Biblioteca Ambrosiana.

Se il Codice è rimasto in Italia, insomma, è anche un po’ merito del nobile comasco. Due le conferenze con monsignor Navoni. Mercoledì 20 marzo, presso il Broletto alle 20.45, “I segreti del Codice Atlantico” e lunedì 1 aprile, alle 20.00, “Leonardo alla Biblioteca Ambrosiana” a Lomazzo, presso ComoNExT Innovation Hub – Cotonificio 1890 – via Trento 1 (in occasione dell’inaugurazione della mostra delle macchine di Paolo Candusso).

Un percorso umanistico-artistico

Per quanto riguarda il percorso umanistico-artistico, due le serate con Luca Frigerio, giornalista e scrittore. 

A Como venerdì 22 marzo, alle 20.45, nella basilica di San Fedele, Frigerio proporrà un percorso su “Il Cenacolo di Leonardo”. Sarà un evento artistico – spirituale che vedrà la partecipazione di dell’ensamble di musicisti “Il flauto magico” di Cermenate, della Schola Cantorum di Lomazzo, diretta dal maestro Ezio Berlusconi, e della Scuola diocesana di Musica Sacra e Liturgia “Luigi Picchi”. La serata è pensata come una guida alla lettura di uno dei capolavori di Leonardo da Vinci, considerato uno dei vertici dell’arte di tutti i tempi. Leonardo interpreta il tema dell’Ultima Cena, inserendosi nel solco di un percorso culturale che parte dai mosaici di Ravenna e attraversa i secoli del medioevo e del Rinascimento, raccogliendo stratificazioni di simbologie e al contempo innovando con geniali intuizioni.

Il 6 aprile, alle ore 20.45, sempre Frigerio, a Lomazzo, nella chiesa dei Santi Vito e Modesto, parlerà di “Leonardo e la sua Gioconda – Nel cuore dell’arte”. Come per la serata a Como, anche a Lomazzo gli stessi soggetti interverranno per un commento musicale. Per quanto riguarda la conferenza, la Gioconda è l’opera d’arte più conosciuta al mondo, vera “icona” pop del nostro tempo. Ma qual è il segreto del suo fascino? Cosa si “nasconde” dietro il suo enigmatico sorriso? Si tratta soltanto del ritratto di una donna realmente vissuta, o Leonardo ha costellato quest’opera unica e straordinaria di reconditi significati simbolici? Un viaggio per immagini per cercare di rispondere a tutte queste domande, e a molte altre ancora.

Questo progetto, oltre alla ricchezza dei contenuti, ha alcuni punti di forza che ne evidenziano ulteriormente il valore. È il primo degli eventi che, cronologicamente, il territorio di Como dedica a Leonardo da Vinci. Tutte le proposte sono aperte a chiunque desideri partecipare e sono a ingresso gratuito.

8 aprile: appuntamento a Lomazzo

Senza dimenticare la conferenza in programma a ComoNext l’8 aprile: un percorso per vedere la modernità di Leonardo e cosa avrebbe potuto fare il genio toscano potendo avere a disposizione le attuali tecnologie. Grazie al lavoro di condivisione si è creata una rete di collaborazione con tanti diversi attori del territorio (compresi gli Alpini, che saranno di supporto anche per l’apertura della mostra e il servizio d’ordine) con il sogno, ancora nel cassetto, di essere parte, nel 2020, del dossier Unesco per Como-Città della Seta. Un’occasione, insomma, da non perdere.