Una biblioteca comunale gremita in ogni ordine di posto ha salutato, nella mattina di lunedì 8 aprile, a Como l’intitolazione di questo luogo di cultura, documentazione e formazione, al magistrato Paolo Borsellino.

Si tratta della prima tappa di una serie di iniziative che accompagneranno la settimana comasca della legalità. Testimone d’eccezione al taglio del nastro Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.

A lei è spettato l’onore di tratteggiare la figura del padre, tra particolari poco noti e curiosità.

A fare gli onori di casa, accanto al sindaco Mario Landriscina, anche Benedetto Madonia, direttore del Centro Studi Sociali Contro le Mafie “Progetto San Francesco”, di Cermenate, Centro che ha lavorato a lungo, nei mesi scorsi, per questo obiettivo.

A suggellare questa intitolazione sono giunte via lettera anche le parole di mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo: «Auspico – il commento del presule – che la Biblioteca intitolata a Paolo Borsellino possa essere luogo di incontro e formazione alla legalità e ai valori per cui egli ha sacrificato la propria vita. Invoco sul Centro Studi Sociali contro le Mafie – Progetto San Francesco la mia benedizione auspicando dal Signore copiosi frutti di verità e giustizia».

Il sindaco di Como, Mario Landriscina, e Fiammetta Borsellino