Una vera e propria rivoluzione sta per travolgere il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in provincia di Como.

L’elemento detonatore è stata la pubblicazione, lo scorso 12 aprile, sul sito internet della Prefettura di Como dei nuovi bandi per l’accoglienza dei richiedenti asilo in provincia che porteranno alla stipula dei nuovi contratti in sostituzione degli attuali, in scadenza a giugno, per un totale di 1570 richiedenti asilo.

Come era ampiamente previsto, guardando ai capitolati del Ministero dell’interno (a cui le gare si ispirano), il sistema di accoglienza avviato sul territorio negli ultimi anni uscirà ampiamente stravolto. Una notizia su tutte: il centro di accoglienza di via Conciliazione, a Tavernola, presso la struttura dei Salesiani, è destinata a chiudere. Al momento non è possibile sapere i tempi ma la notizia, nell’aria già da tempo, è confermata – implicitamente – dagli stessi documenti della Prefettura.

Due sono infatti le gare europee per cui è stato emesso il bando per un totale di quasi 25 milioni di euro per due anni.

La prima riguarda il reperimento di 1465 posti per l’affidamento dei servizi di centri di accoglienza costituiti da singole unità abitative con capienza fino a 50 posti e con organizzazione dei servizi in rete (ovvero la cosiddetta accoglienza diffusa) per cui è previsto un impegno finanziario di 22,8 milioni e un contributo di 18 euro al giorno per ogni ospite (cifra che arriva a circa 21,35 considerando i pocket money e il kit di ingresso).

Un taglio netto (e insostenibile secondo gli addetti ai lavori) rispetto ai 34 euro del bando 2017.

Mentre una seconda gara riguarda la gestione di centri collettivi di accoglienza con capacità fino a 50 posti per un valore, sempre sul biennio, di 2 milioni di euro e un contributo di 23 euro al giorno per ospite (a cui aggiungere il pocket money). Non sono previsti bandi per strutture più grandi: questo significa che una realtà come il centro aperto al “Salesianum” di Tavernola difficilemente potrà partecipare al bando (a meno di offrire meno di cinquanta posti).

A confermare la possibilità di una prossima chiusura vi sarebbe la decisione dell’ente gestore – la Monte Carmelo s.r.l – di non partecipare al bando, ma per averne la certezza bisogna aspettare la scadenza dei termini per la presentazione delle offerte fissata per il 17 maggio, alle 12, e la successiva apertura delle buste (20 e 22 maggio).

ACCOGLIENZA SENZA SERVIZI

Ma se la chiusura del centro di Tavernola rappresenterà sicuramente l’elemento più visibile del cambiamento in atto, a scavare più a fondo emerge come le vere vittime, di questo cambio di marcia, saranno anche e sopratutto le realtà che, in questi anni, hanno maggiormente lavorato per l’integrazione sul territorio dei richiedenti asilo, puntando su un’accoglienza diffusa e su servizi di qualità.

Le nuove gare prevedono infatti tagli netti a tutti i servizi per l’integrazione: sparisce la scuola d’italiano, la mediazione linguistica e l’assistenza legale sono ridotte al lumicino. Anche chi resta della partita, dunque, sarà chiamato fortemente a ridimensionarsi con conseguenti tagli del personale, ma sopratutto saranno minati i percorsi di integrazione dei migranti già accolti sul territorio.

Con quali conseguenze? Ne parliamo sul Settimanale in distribuzione da domani (già disponibile nella versione on-line)