Domenica 26 maggio a Tavernerio, dai missionari saveriani, un laboratorio sulla lettura della Parola guidato da don Roberto Seregni, fidei donum in Perù. Iscrizioni entro il 23 maggio.

Fatti di Parola o di Parole?
Questo il titolo scelto per l’incontro, aperto a tutte le persone (laici e sacerdoti) sensibili e coinvolte nell’animazione missionaria nelle nostre parrocchie e/o nei vicariati, che si terrà nel pomeriggio di domenica 26 maggio presso i Saveriani di Tavernerio (CO). L’incontro sarà animato da don Roberto Seregni prete fidei donum della nostra diocesi in Perù, rientrato da pochi giorni in Italia per un breve periodo in famiglia.

 

L’incontro cercherà di concretizzare – fornendo anche alcune indicazioni di metodo – il suggerimento e il “compito” affidatoci dal biblista Luca Moscatelli, relatore all’ultimo nostro Convegno missionario diocesano a Berbenno, al termine della sua relazione.

“La Parola di Dio – affermava in quell’occasione Moscatelli – deve diventare sempre più parte della nostra vita; essa ci obbliga a fare un esercizio di discernimento per provare quanto è profonda la nostra comunione con la persona di Gesù o quanto ci siamo fatti confondere, diventando comunicatori di parole che non si trovano sulla stessa lunghezza d’onda di ciò che è scritto nel Vangelo.”

Desideriamo per questo, aiutati da don Roberto intraprendere il primo passo di un cammino importante per avvicinarci a Gesù, certi che la Sua Parola è al fondamento della esperienza missionaria ed è generatrice della missione stessa. Ancora una volta cercheremo di accoglierla, di incontrarci con essa accettando la sfida di diventarne testimoni, messaggeri e annunciatori ovunque: indice non solo di ciò che abbiamo udito o appreso da essa, ma di quello che abbiamo sperimentato accogliendola nel nostro cuore.

“Conoscere Gesù – hanno scritto i Vescovi latinoamericani – è il miglior regalo che possa ricevere una persona; l’averlo incontrato è per noi la cosa migliore che ci sia capitata nella vita, e farlo conoscere con le nostre parole e le nostre opere è la nostra gioia.” (Documento di Aparecida, n. 32)
Viviamo in un mondo che attende una parola di speranza e di fiducia; in un mondo che è alla ricerca di una verità che salva, che ha bisogno di Dio e della sua misericordia e “noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 20,4).

A Maria, la Madre del Signore, nel cui grembo la Parola si è fatta carne, chiediamo fin da subito di aiutarci ad essere docili e obbedienti alla Parola che ci verrà annunciata. Obbedire alle parole del Vangelo non ci diminuirà in libertà ma proprio il contrario, perché certi che in quell’obbedienza si realizza la nostra felicità e quella del mondo.

don Alberto Pini
Direttore dell’Ufficio missionario diocesano