Si conclude oggi la breve visita in Romania del vescovo Oscar Cantoni, iniziata domenica 23 giugno. Il Vescovo è stato ospite nella capitale rumena di don Federico Pedrana, sacerdote della nostra diocesi attualmente impegnato con la comunità Papa Giovanni XXIII. Vi proponiamo la lettere di invito di don Federico pubblicata sul numero 25 de “Il Settimanale”.

Dal 23 sera al 25 giugno avremo la gioia di accogliere a Bucarest il nostro Vescovo Oscar.
Già qualche volta, rientrando in Italia, gli ho raccontato come viviamo nella capitale romena, con la comunità di don Benzi, ma aver la possibilità che lui “tocchi” con mano la nostra vita quotidiana mi riempie di gioia.

Sarà una visita “lampo” , due soli giorni. Cercheremo di condensare in questo tempo tutto ciò che viviamo nella quotidiaità. Innanzi tutto mi fa piacere presentare al Vescovo la piccola Comunità con la quale vivo (10-12 persone tra ex tossicodipendenti, senza fissa dimora e servizi civili). Andremo in episcopio a salutare il Vescovo di Bucarest Ioan Robu. Poter poi condividere dei momenti di preghiera e due Eucarestie con il Vescovo Oscar (una delle quali celebrata con le Suore di Madre Teresa di Calcutta e i bambinetti zingari) mi rende felice.

Ci sarà anche spazio di incontro con le tante povertà della capitale e qui mi vien in mente don Tonino Bello in quella risposta ad un giovane che gli chiese il significato di Basilica minore e il Vescovo Tonino, incerto sulla risposta, ma illuminato dallo Spirito Santo, disse che le Basiliche Minori sono le chiese di pietre e quelle Maggiori sono tutte le persone, come quel senza fissa dimora che trovò la sera stessa, addormentato e ubriaco davanti al portone di casa sua quando alcuni giovani lo accompagnarono dopo l’incontro.

Ebbene sì, il mio desiderio è che il nostro vescovo s’incontri con le “Basiliche Maggiori” di Bucarest: non mancheremo di portarlo in mezzo agli zingari, nelle vie dello spaccio e del consumo a cielo aperto della droga. La sera lo accompagneremo lungo le strade della città per incontrare e pregare con i senza fissa dimora. Passeremo da una casa di accoglienza per persone di strada gestita dal ramo maschile di Madre Teresa di Calcutta. Sarà anche occasione per conoscere gli amici di “Comunione e liberazione” e i giovani che loro hanno tolto dagli orfanotrofi già più di dieci anni fa. In sintesi cercheremo di dire al nostro Vescovo che c’è una “certezza tanto sicura quanto a volte dimenticata: nella Chiesa di Cristo c’è posto per tutti”(Papa Francesco durante l’incontro con una comunità Rom nel suo recente viaggio in Romania). Ebbene sì, nonostante i nostri limiti paure ed incertezze, nella Chiesa di Cristo c’è posto per tutti.

don Federico Pedrana