E’ morto Vincent Lambert, l’uomo tetraplegico da oltre 10 anni, simbolo in Francia della lotta per il fine vita. Ne ha dato notizia la sua famiglia questa mattina. Dopo l’ultima decisione del tribunale, i medici gli avevano sospeso cure e alimentazione da mercoledì della scorsa settimana.

I sanitari dell’Ospedale universitario di Reims avevano sospeso alimentazione e idratazione il 2 luglio scorso. Lo stop era arrivato dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato la decisione della Corte d’Appello di far proseguire il trattamento in attesa del parere del Comitato Onu per i Diritti delle persone con disabilità che ha chiesto alla Francia sei mesi di tempo per esaminare il caso.

Il prossimo 20 settembre, Vincent compirebbe 43 anni. Tetraplegico, in stato vegetativo per alcuni o di coscienza minima per altri in seguito ad un incidente stradale nel 2008, respirava in autonomia, con battito cardiaco spontaneo ma per i medici dell’ospedale di Reims è “un’ostinazione irragionevole” continuare a farlo vivere dandogli da mangiare e da bere. La moglie di Vincent è su questa stessa linea affermando che il marito avrebbe preso posizione al riguardo: ma in realtà Vincent non ha lasciato nessun testamento biologico.

I genitori avevano invece intrapreso una estenuante battaglia legale perché il figlio possa continuare a vivere.

In Francia, l’eutanasia è proibita, ma i giudici nel caso Lambert hanno ammesso la sospensione del trattamento considerando la sua prosecuzione un’ostinazione irragionevole, un atto inutile e sproporzionato secondo quanto afferma la legge Clays-Leonetti sul fine vita. In molti hanno criticato questa posizione, semplicemente perché Vincent non è in fin di vita e strutture specializzate sono disposte ad accoglierlo per offrire adeguate cure riabilitative. Di fronte al diniego, alcuni parlano piuttosto di ostinazione irragionevole nel volergli dare la morte.

Il Papa ha lanciato vari appelli per Vincent Lambert. Nel maggio scorso, quando i medici avevano interrotto una prima volta l’alimentazione e l’idratazione, aveva lanciato questo tweet: “Preghiamo per quanti vivono in stato di grave infermità. Custodiamo sempre la vita, dono di Dio, dall’inizio alla fine naturale. Non cediamo alla cultura dello scarto”.

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