Il clima chiama… E il Comune cosa fa? Qual è la posizione di Palazzo Cernezzi di fronte al movimento di Fridays For Future? Movimento che nella mattinata di venerdì 27 settembre ha portato centinaia di giovani comaschi a manifestare all’interno del cortile comunale.

Foto archivio: una delle manifestazioni comasche

Il Settimanale ne ha parlato con l’assessore all’ambiente Marco Galli, di cui pubblichiamo uno stralcio dell’intervista realizzata da Tommaso Siviero, pubblicata sull’edizione numero 36.

Assessore Galli, cosa ne pensa del gruppo comasco di Fridays for Future?
«Credo siano simpatici e mi piace il loro entusiasmo. Alcuni sono più preparati, altri un po’ meno, ma fa parte dell’età. Credo nella voglia e nelle capacità dei ragazzi più giovani, con cui ho sempre lavorato. Con una parte del gruppo si è instaurato un ottimo dialogo, mentre altri hanno solo voglia di polemica o di sviare dall’argomento ambiente con altre tematiche, di tipo politico. Mi piacerebbe un dialogo più sereno e se il tema è l’ambiente resto volentieri qui a discutere. Il tema è importante, la disponibilità non è solo dovuta, ma anche voluta».

Qual è la sua posizione e quella della giunta rispetto al cambiamento climatico?
«È un tema di preoccupazione, non si può aspettare a decidere su come agire, perché le ripercussioni sul clima già si vedono. È un tema attuale che richiede una risposta immediata».

Il Comune di Como ha aderito alla Plastic Free Challenge del Ministero dell’Ambiente che, grazie al ministro Sergio Costa, a gennaio di quest’anno ha smesso di usare plastica all’interno delle pareti ministeriali. Cosa è stato fatto da questo punto di vista?
«Un esempio banale è il non uso di plastica durante i consigli comunali o nei corridoi del Comune».
Ma arrivando qui ho preso un caffè dalle macchinette nel corridoio, mi aspettavo un bicchiere di carta e invece era di plastica.
«Sì ha ragione, non è ancora in atto: stiamo cercando alternative all’uso di plastica, non è semplice. Sono anche in attesa di risposte dagli altri assessori, perché anche se dal nostro assessorato la volontà c’è, serve la collaborazione degli altri. Una parte importante sarà la sensibilizzazione nelle scuole».

Foto archivio: una delle manifestazioni comasche

Se invece parliamo di rifiuti le proposte di Fridays for Future erano due. La prima è quella di sostituire i cestini della raccolta dei rifiuti con degli altri che permettano la raccolta differenziata.
«Si farà. Stiamo trovando le risorse, ma lo faremo sicuramente. Non si potranno collocare nel centro storico, ad esempio, per una questione di spazi, quindi non li metteremo in maniera diffusa.
Ma il centro storico è una delle parti più importanti per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti urbani, pensi al numero di turisti.
«Purtroppo per questioni di spazio non sarà possibile sostituire tutti i cestini della spazzatura presenti».
Il secondo punto è quello della tariffazione puntuale (si tratta di un sistema di raccolta e tassazione dei rifiuti che premia chi produce meno rifiuti indifferenziati, privato o azienda, secondo un principio “chi inquina paga”, ndr.). Mi sembra che già la giunta Lucini e, nel gennaio di quest’anno, anche l’attuale giunta avessero votato due delibere per avviarne una sperimentazione in vista di una possibile attuazione nell’appalto per la nettezza urbana da approvare entro dicembre 2020. Perché non è stata fatta?
«Abbiamo già cominciato a scrivere la gara per l’appalto della nettezza urbana, uno degli appalti più difficili e dispendiosi che il Comune dovrà scrivere. La sperimentazione non l’ho intrapresa perché preferisco arrivare alla fine del mandato lasciando le cose come sono. Bisogna però dire una cosa: rispetto ad altre città Como presenta delle difficoltà in più. Non è un sì o un no a priori. Diciamo che Como, secondo me, è particolare».

FFF ha anche chiesto una posizione rispetto alla ciclopedonale EuroVelo 5 (la pista ciclabile che, ultimata, collegherà Londra e Brindisi, ndr). Dovrebbe passare per Como ma, ad oggi, si ferma a Ponte Chiasso per poi riprendere subito a sud di Como. Entro il 2020 dovrà essere realizzato il tratto comasco, a pena di perdere il finanziamento europeo di 1 milione e 348 mila euro per la realizzazione. A che punto siamo?
«Questo è un progetto che abbiamo ricevuto in eredità dall’amministrazione Lucini. Il bando per l’assegnazione del primo lotto è stato ultimato e si procederà alla realizzazione. Gli appalti per gli altri 4 sono da ultimare entro fine anno. Noi possiamo fare la nostra parte, se poi qualcosa si dovesse inceppare durante la realizzazione sarebbe più una questione tecnica di procedure che di politica. I problemi maggiori si incontrano per quello che è il lotto numero 2, che passa da via Mentana. Vorrebbe dire togliere dei parcheggi, e i commercianti della zona temono una perdita economica. Quello che cercheremo di fare è di trovare la soluzione più indolore, procedendo con la realizzazione ma togliendo meno parcheggi possibili».

Leggi l’intervista completa sul numero 36.