Con l’#UnMiglioNonCiBasta (collettivo di realtà del lago di Como composto da: associazione “In Viaggio”, Circolo Arci, cooperativa “Settima Generazione”, associazione LariOm, “Il Cerino” onlus e ANPI Dongo) scatta, dal 4 al 6 ottobre, la manifestazione “Camminiamo per chi non può arrivare”, tre giorni di incontri, immagini, parole in cammino intorno al lago di Como, in segno di vicinanza e solidarietà verso le centinaia di vittime che ogni anno il Mediterraneo restituisce. Non a caso proprio oggi, giovedì 3 ottobre, ricorre la giornata del migrante in ricordo della tragedia di Lampedusa del 2013 (clicca qui per saperne di più)

Una vera e propria “staffetta solidale”, questa tre giorni sul Lario, promossa in collaborazione con: il comitato “Noi tutti migranti” di Lecco”, “Restiamo umani” di Chiavenna, Fondazione Somaschi, parrocchia di Rebbio, “Como senza frontiere”, Coordinamento comasco per la Pace, associazione Comunità “Il Gabbiano” onlus e altre parrocchie, associazioni e enti del territorio.

Scopo dell’iniziativa, aperta a tutti, è completare il giro del lago di Como a piedi o in bicicletta. Un modo originale per dare un segnale di vicinanza a chi è in difficoltà, e viene da lontano, ma non solo.

«Potremmo semplicemente dire – spiegano i promotori dell’iniziativa – che vogliamo manifestare affinché le Organizzazioni Non Governative (ONG) che prestano soccorso ai migranti in mare non siano continuamente oggetto di minaccia per il servizio umanitario che prestano e che possano sempre avere un approdo sicuro per gli essere umani che portano a bordo. Ma vogliamo anche manifestare un assoluto “bisogno di umanità”. Non è quindi una sola questione di migranti, visti da alcuni come un problema da disprezzare, bensì una strada nuova che vogliamo percorrere attorno al lago per aprire non solo i porti, ma anche la mente e il cuore. Non lo facciamo per contrapporci a qualcuno ma perché siamo convinti dell’importanza del compito umanitario svolto da pochi coraggiosi nel nostro mar Mediterraneo. Le persone che migrano sono, per una buona parte della politica nostrana, persone a cui addossare qualsiasi problema che la nostra società si trova a vivere, un facile capro espiatorio che politici senza soluzioni e senza cuore vorrebbero utilizzare per nascondere la propria incapacità e la propria assenza di proposte concrete e visione di futuro. Mentre per noi sono soggetti con un loro nome, un cognome, storie, vissuti ed esperienze, che hanno intrapreso un viaggio difficile nella speranza di cambiare la loro condizione economica e sociale. Vogliamo invitare la gente a guardare a questa camminata come una riflessione personale per scegliere “da che parte stare”, liberandosi dalle paure spesso fomentate ad arte o da logiche di opportunismo economico, e provando a porci nell’ottica di un’apertura arricchente piuttosto che chiudersi in un egoismo che impoverisce. Anche per questo il pomeriggio di venerdì, 4 ottobre alle ore 13.00, “salperemo a piedi” dall’attracco dei battelli di Menaggio, dal quale sbarcano ogni giorno tante persone rappresentando una ricchezza per il territorio e non una minaccia. Saliremo verso l’altro lago e la sera “attraccheremo” a Sorico, con una prima serata insieme. Sabato, 5 ottobre, alle ore 8.00, partiremo, sempre da Sorico, per raggiungere camminando la sponda orientale del lago percorrendola a piedi, bicicletta ed in barca. La sera sosteremo a Lecco, con un’altra serata di eventi e testimonianze preparati dal comitato “Noi tutti migranti” di Lecco. Domenica, 6 ottobre, partiremo in bicicletta da Lecco per raggiungere Como a mezzogiorno e condivideremo un nuovo “attracco” organizzato dalle associazioni che operano nella città a favore dell’accoglienza. Cammineremo poi fino a Cernobbio e da lì, in vari modi, raggiungeremo Menaggio attorno alle 18.30, dove vivremo un breve momento conclusivo. Il “nostro” lago diventerà così “testimone di umanità” per tre giorni: non finiremo sui libri di storia, anche perché non pretendiamo tanto e nemmeno lo vogliamo, ma speriamo che la partecipazione di ognuno di noi possa contribuire a modificare le semplicistiche chiavi di letture che vengono spesso utilizzare quando si parla di questo fenomeno. Vi aspettiamo e vi invitiamo a prendere visione del programma della staffetta. Chiunque vi può partecipare scegliendo quale parte del percorso condividere con gli altri camminanti, anche solo qualche metro».

La tre giorni sarà senza dubbio anche l’occasione per una simbolica e forte presa di distanza dal grave fatto di cronaca che ha coinvolto un migrante la scorsa settimana.

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