Che fine hanno fatto le monete d’oro d’epoca romana rinvenute nel settembre dello scorso anno nell’area dell’ex Teatro Cressoni? Se lo sono chiesti in molti in questi mesi.

Qualche risposta – almeno così speriamo – potrà arrivare dall’incontro in programma martedì 12 novembre alle ore 17.45 nella biblioteca Paolo Borsellino di Como, promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, in collaborazione con il Comune di Como e la Società Archeologica Comense.

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Nel corso dell’incontro verranno presentati i risultati delle indagini nell’area dell’ex Teatro Cressoni che hanno restituito un importante spaccato della storia della città di Como dall’età romana a quella moderna.

Il Teatro fu costruito nell’Ottocento sul sedime del trecentesco monastero domenicano di Sant’Anna di cui è stato possibile indagare una porzione significativa. Sotto i resti del monastero sono state rinvenute strutture di età romana: un edificio monumentale di prima età imperiale che si affacciava su uno spazio aperto e lastricato e una costruzione di epoca tardoantica riconducibile a un complesso probabilmente pubblico.

In un vano dell’edificio tardoantico è stato rinvenuto un recipiente in pietra ollare con relativo coperchio, probabilmente occultato fra il 472 e il 473, che conteneva un migliaio di monete e alcuni oggetti in oro. Le monete, prevalentemente a nome di imperatori d’Occidente, si scalano fra le emissioni di Onorio e Arcadio e quelle di Anicio Olibrio e Leone I.

La frattura del contenitore al momento del rinvenimento ha permesso di rendere immediatamente visibile ciò che vi era stato riposto, preservarne la posizione ed effettuare il microscavo in laboratorio, rilevando l’esatta posizione di ogni manufatto su immagini fotografiche ad alta risoluzione.

Gli studi, tuttora in corso, stanno evidenziando l’importanza di quanto emerso per la ricostruzione della città romana e dei suoi monumenti e stanno offrendo materia per approfondimenti anche attraverso la collaborazione di numerosi specialisti.