Agli appelli lanciati dall’Azienda socio sanitaria territoriale della Valtellina e dell’Alto Lario, sia sul fronte delle donazioni che degli alloggi per medici e infermieri, la popolazione valtellinese e valchiavennasca ha risposto con grande generosità e straordinaria solerzia. A muoverla sono il grande cuore, la sensibilità nei confronti di un dramma che coinvolge tutti e il desiderio di essere utili al prossimo.

«Noi stessi siamo commossi dalla generosità dei valtellinesi che sta raggiungendo numeri impressionanti – sottolinea il direttore generale dell’Asst, Tommaso Saporito -. In questo momento drammatico sono stati messi da parte i dissidi per concentrarsi sull’obiettivo comune di far fronte alle necessità: non contano più le rivendicazioni personali o territoriali ma il bene della collettività. Il nostro sistema sanitario è sottoposto a sollecitazioni eccezionali ma regge grazie alla sua organizzazione e per lo straordinario lavoro di medici e infermieri che stanno operando in condizioni difficili con grande professionalità. Il sostegno della gente risulta fondamentale anche per loro. Ringrazio tutte le persone che si stanno impegnando, quelle che hanno già donato e quelle che lo faranno».

La mobilitazione seguita all’appello dell’Asst alla ricerca di alloggi, temporanei e gratuiti, per i medici e gli infermieri giunti in Valtellina per operare alla Terapia Intensiva dell’Ospedale Morelli, è senza precedenti. Una gara nella quale a vincere è la solidarietà.

All’annuncio diffuso nella tarda mattinata di giovedì 12 marzo, attraverso i media locali e i profili social aziendali, hanno risposto in moltissimi che hanno scritto alla casella di posta elettronica appositamente attivata (accoglienza@asst-val.it) per manifestare la volontà di mettere a disposizione appartamenti per medici e infermieri.

In un giorno sono arrivate oltre 60 offerte e il numero aumenta di ora in ora.

Case vacanze attualmente sfitte, ma anche appartamenti di famiglia inutilizzati, nelle immediate vicinanze del Morelli, nelle località turistiche dell’Alta Valle, ma anche nel Tiranese, nel Sondriese e in Bassa Valtellina, perché la voglia di contribuire supera le distanze chilometriche. Chi è giunto da fuori per lavorare al Morelli sa di poter contare sulla solidarietà e la collaborazione dei valtellinesi

Le raccolte fondi lanciate soltanto due giorni fa stanno già producendo importanti effetti. C’è chi aderisce alle campagne promosse dall’Asst, da Pro Valtellina e attraverso la piattaforma “Go fund me”, versando somme sui conti correnti bancari e postali oppure on line mediante la carta di credito, chi, da volontario in associazioni, si prodiga per sensibilizzare altre persone e per acquistare materiale sanitario, cibo o altro, superando non poche difficoltà. Secondo una stima approssimativa, al 12 marzo, sono stati raccolti circa 100 mila euro in denaro.

«Come Azienda stiamo acquistando tutto il necessario per attrezzare i nostri ospedali, in particolare quello di Sondalo – conclude il direttore generale Saporito -, per ampliare la disponibilità di posti letto per l’emergenza ed essere in grado di prestare le migliori cure ai pazienti ricoverati».

Si parla di letti, di respiratori, di monitor, di aghi e di di pompe di infusione, ma anche di mascherine e di gel igienizzante per le mani. Tutto ciò che serve agli operatori impegnati nella cura dei pazienti affetti da coronavirus.