Como, ore 9.30. In una normale mattina di questa nostra vita ai tempi dell’emergenza Coronavirus la cucina della mensa gestita dalla Caritas diocesana di Como nei locali messi a disposizione dei Padri della Missione in via Lambertenghi, è in pieno fermento.

Sacchetti bianchi sono dappertutto, i fornelli in funzione da quasi un’ora. Bisogna fare presto perché, tra meno di due ore, alle undici, saranno poco più di cento le persone a cui si dovrà dare un piatto caldo. Altrettanti verranno distrubuiti alla vicina mensa delle suore vincenziane che, nonostante la crisi, non hanno interrotto il loro servizio un solo giorno.

Non solo. Nello stesso tempo i volontari Caritas devono preparare anche i sacchetti “freddi” che saranno distribuiti la sera ai senza dimora che vivono in città grazie alla collaborazione dell’associazione Incroci (i volontari che normalmente gestiscono la mensa di via Guanella): altri 150 sacchetti da preparare con scatolame, pane, frutta e yogurt.

«Dall’inizio dell’emergenza per motivi sanitari, al fine di evitare assembramenti, non serviamo più il pasti al tavolo, ma distribuiamo i sacchetti contenti il cibo – spiega Roberto Ciriminna, referente Caritas del servizio -: ci teniamo però, che almeno a pranzo, tutti possano avere qualcosa di caldo da mangiare».

Il servizio da alcune settimane, con la chiusura della mensa serale del Guanella, è praticamente raddoppiato e con esso gli sforzi di operatori e volontari.

«Ad oggi su Como sono attive due mense in stretto coordinamento tra loro – continua Ciriminna -: la nostra e quella delle suore vincenziane. Questo signifi ca un impegno superiore, ma fortunatamente possiamo contare sul prezioso lavoro dei volontari. È stato bello vedere come, a fronte di qualche persona che si è momentaneamente tirata indietro, spesso per senso di responsabilità, perché impegnato nell’assistenza a familiari anziani, ci siano stati volti nuovi che si sono fatti avanti».

I segnali positivi non mancano anche sul fronte dei fornitori.

«Stiamo assistendo ad una vera gara di solidarietà tra esercenti e imprese (ortofrutta o fornitori della piccola e media distribuzione) che ci contattano per proporci prodotti».

Tra i volontari storici della mensa c’è Angelo a cui chiediamo come è cambiato il clima nelle ultime settimane.

«I numeri – racconta – sono aumentati dall’inizio dell’emergenza. Credo che questo sia dovuto anche alla minor mobilità dei nostri utenti che non possono andare a cercare lavoro o muoversi verso Milano durante il giorno. Per loro questa emergenza è una prova sicuramente dura. Il momento del pasto era un’occasione di socialità importante che è venuta meno».

Lo conferma anche Roberto Ciriminna che ribadisce però la grande collaborazione da parte di tutti. «Nonostante siano tra le persone che più subiscono il disagio di questa situazione – conclude il referente – la collaborazione è positiva. Hanno capito la situazione e nessuno si sta lamentando».

Sul sito caritas.diocesidicomo.it è attiva una speciale sezione dedicata all’Emergenza Coronavirus.

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