Da oggi i domitori per senza dimora attivi sul territorio della città di Como resteranno aperti 24 ore su 24 (7 giorni su 7), estendendo ulteriormente l’orario di apertura.

La comunicazione è stata diffusa pochi minuti fa dalla Caritas diocesana di Como e dalla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus.

«Si tratta di una decisione importante a cui si è arrivati – spiegano dalla Fondazione Caritas – non senza sforzi, dopo giorni di intenso lavoro per riuscire a reperire, anche con nuove assunzioni, il personale necessario a garantire la copertura di tutti i turni di apertura».

Le modifiche – entrate in vigore da venerdì 27 marzo – riguardano il dormitorio comunale di via Napoleona (gestito dalla Fondazione Caritas), il dormitorio di via Sirtori denominato “Emergenza Freddo” (gestito dalla Fondazione Caritas in collaborazione con rete Vicini di Strada), il dormitorio dei Comboniani di Rebbio (gestito dalla Fondazione Caritas in collaborazione con la parrocchia di Rebbio) e la Tensostruttura di via Sirtori (gestita dalla Fondazione Caritas in collaborazione con l’associazione Como Accoglie).

In totale sono 9 gli operatori in più che sono stati messi a disposizione dei servizi dalla rete Caritas.

«Questo – si legge in un comunicato diffuso dalla Caritas diocesana – comporterà un impegno di risorse economiche, che sarà in parte coperto dai fondi erogati dal Comune di Como e da un primo contributo di 10 mila euro già stanziato da parte di Caritas italiana. Per il resto la Caritas diocesana interverrà con risorse proprie il cui importo complessivo dipenderà dalla durata dell’emergenza.

Pur sostenendo i costi umani ed economici di questa operazione la Caritas diocesana non intende in questo momento lanciare nessuna campagna di raccolta fondi ritenendo più urgente sostenere le sottoscrizioni già attive a favore del mondo sanitario.

«Con questo ulteriore sforzo a favore dei più poveri – senza dimora e migranti – la Caritas diocesana di Como vuole dimostrare l’attenzione di tutta la Chiesa diocesana a quelle persone che rischiano di essere doppiamente colpite da questa emergenza», spiega il direttore della Caritas, Roberto Bernasconi, che sottolinea «la preziosa collaborazione e il dialogo che, in questa emergenza, si stanno strutturando sempre più con il Comune di Como, grazie al diretto coinvolgimento del Sindaco e dei Servizi sociali».

«In questo momento mi sento di rinnovare il mio grazie più sincero – continua il direttore – a tutti gli operatori e ai volontari che nei dormitori, come nelle mense cittadine, pur con tutte le precauzioni del caso (seguendo le direttive emesse dalle autorità ndr), stanno accettando di esporsi a dei rischi per permettere la continuità di servizi che sono essenziali per la nostra città».

La Caritas diocesana ha predisposto sul proprio sito una specifica sezione dedicata all’Emergenza Coronavirus e agli interventi messi in campo: caritas.diocesidicomo.it

Emergenza Coronavirus: alla mensa Caritas di Como cresce la pressione ma anche la generosità