Nella chiesa parrocchiale di Uggiate Trevano, il 29 luglio, alle ore 20.45, è in programma un “mercoledì della fede” speciale, dedicato alla ricostruzione dei passi di “uno di noi” che in vita ha portato la Croce ed ora è nella gloria. Sarà ricostruita la via del Cielo tra le vie della terra e dell’umanità, soprattutto dell’umanità sofferente: l’ha percorsa padre Giuseppe Ambrosoli, medico e missionario comboniano, nato il 25 luglio 1923 a Ronago nella famiglia degli industriali del miele e che lasciò tutto per servire Dio e i fratelli. Lasciò anche la vita in Uganda il 27 marzo 1987 e le sue spoglie mortali sono rimaste a Kalongo, nella missione che aveva fondato, con il grande ospedale e la scuola d’ostetricia, punto di riferimento per una vasta zona, ora affidato alla Fondazione “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital”.

Dopo il riconoscimento di un miracolo ottenuto per sua intercessione a favore di una giovane madre ugandese in fin di vita, è stata fissata per il prossimo 21 novembre in Uganda la cerimonia ufficiale di beatificazione di padre Ambrosoli. Ma la pandemia da Coronavirus ne rende incerta la realizzazione. Tuttavia, la Comunità Pastorale di Uggiate Trevano e Ronago non rinuncia ad esaltare la figura e le opere del primo beato delle Terre di frontiera, perché rappresentano una testimonianza di fede e di carità evangeliche, vissute fino in fondo, anche in condizioni estreme, anche a costo di perdere tutto per il Cielo e per l’umanità.

 Padre Giuseppe in sala operatoria

Per questo, nell’ultimo mercoledì di luglio, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, la Comunità Pastorale propone una conferenza di don Ezio Bolis, dedicata ai cardini della vita di Padre Giuseppe, come emergono nella “Positio”, cioè l’indagine su documenti e testi che ha sostenuto il decreto di beatificazione. La conferenza sarà trasmessa in streaming sul sito della Comunità Pastorale “Lavocechebussa”.I “mercoledì della fede” da alcuni anni rappresentano un appuntamento classico nei mesi estivi, sviluppano temi religiosi, ma anche argomenti culturali e relatori di alto valore si sono avvicendati nelle chiese del territorio, attirando partecipazione ed interesse. Già negli anni scorsi, erano stati offerti racconti e ricostruzioni documentarie da don Ezio Bolis, professore ordinario di storia della spiritualità e teologia spirituale nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, della Scuola di teologia del Seminario di Bergamo e docente di Storia del Cristianesimo dell’Università di Bergamo, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Quest’anno, l’appuntamento del 29 luglio potrebbe essere l’unico del ciclo dei “mercoledì della fede”, nel contesto delle restrizioni sanitarie. E non poteva che essere dedicato a chi ha segnato la strada ai nostri giorni.