Un luogo di accoglienza a pochi passi dal centro città. Uno spazio di incontro, condivisione, ristoro. È questa  la realtà de “Il Rifugio di Don Guanella”, attivo a Como ormai da un anno, in risposta ad un bisogno emergente che il territorio da tempo ormai esprime. La sua porta è aperta tutti i giorni, ad eccezione del giovedì. Uno spazio per chi non ha un luogo presso cui riposarsi, dove poter fare una doccia, sorseggiare del tè caldo accanto ad uno sconosciuto compagno di viaggio di cui si condividono forse sogni e desideri. A coordinare questa eterogenea comunità di anime in cammino è don Leonello Bigelli.

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Don Leonello

Il sacerdote ci accoglie in una “casa” viva e affollata. È una chiacchierata animata la nostra, interrotta di continuo da chi è alla ricerca di un vestito, di un riparo per la notte o desidera mettersi in lista per una doccia.

«Ho iniziato a vivere il mondo dei senza tetto attorno agli anno ’90 – ci spiega don Leonello – frequentando, assieme ad alcuni giovani, la Stazione Centrale di Milano».

Da quella esperienza nasce, nel 2002, a Milano “La Casa di Gastone” (per saperne di più clicca qui), uno spazio di accoglienza frutto della collaborazione  tra l’Opera don Guanella e l’associazione di volontariato “Amici di Gastone”.

«Lo scorso anno – prosegue don Leo – sono stato chiamato dai miei superiori con l’incarico di porre rimedio ad una situazione che a Como stava diventando insostenibile. Un crescendo di stranieri, allora per lo più afghani e pakistani, in cammino lungo la rotta balcanica, dispersi e privi di approdo. Molti di loro si rifugiavano presso la chiesa del Sacro Cuore dell’Opera alla ricerca di un po’ di tepore o, più semplicemente, per caricare il cellulare, disturbando involontariamente anche l’azione liturgica».

Don Leo arriva così con l’incarico di aprire nuove porte, nuovi spazi di sosta e ristoro. Nasce così, a pochi passi dallo stesso Santuario, “Il Rifugio di Don Guanella”.

«Il nostro – prosegue don Leo – è un luogo aperto tutti pomeriggi, compresi il sabato e la domenica, ad eccezione del giovedì (quando don Leo torna nella “sua” Casa di Gastone, ndr). Gli ospiti possono giocare a carte, guardare la televisione, frequentare i corsi di italiano, ristorarsi con la merenda che distribuiamo a partire dalle 16.30, o fare una doccia, previa registrazione».

Trovate l’intervista completa sul Settimanale in uscita. Il giornale è disponibile anche in versione on-line. Per info e abbonamenti clicca qui.