Il 2 maggio di un anno apprendavamo con tristezza la notizia della scomparsa di don Renzo Scapolo, morto a pochi mesi dal suo ottantesimo compleanno dopo una vita spesa al servizio dei più fragili in Italia come nei suoi amati Balcani. 

«Siamo davanti a una figura di credente che ha inquietato molti, perché don Renzo non si è accontentato dei proclami o di buone intenzioni, perché non ci ha annunciato la Parola di Dio per poi restare tutto come prima, perché sopraffatti dagli impegni e dalle tante urgenze immediate. Don Scapolo è stato un “prete scomodo”, sia per i fedeli, che per i confratelli sacerdoti e forse anche per i vescovi, come uno dei profeti che Dio, di tanto in tanto, invia a visitare il suo popolo».

Un “prete scomodo” così l’aveva definito il vescovo di Como, mons. Oscar Cantoni, durante l’omelia dei funerali celebrati nella chiesa di Muggio.

Arrivederci don Scapolo, “prete scomodo” amico degli ultimi

Per ricordare don Renzo gli amici che l’hanno accompagnato durante tutta la sua vita e i volontari dell’associazione Sprofondo, da lui fondata, hanno organizzato un calendario scandito di momenti di preghiera e incontri che toccherà alcune luoghi simbolo del suo ministero sacerdotale.

Si inizia il 2 maggio con le S. Messe che saranno celebrate a Montano Lucino e a Caversaccio.

Un appuntamento importante sarà quello di domenica 13 maggio, alle 15, a Muggiò con l’incontro “La pace e la convivialità delle differenze” a cui interverrà don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia e grande amico di don Renzo.