Difficile sottrarsi al fascino della Sassella. Che la si guardi da lontano o – ancor meglio – la si viva quasi dall’interno, nel mutare delle prospettive e dei colori, lungo la giornata e le stagioni, essa attrae l’animo del passante occasionale come dell’abituale frequentatore. Oggetto di articoli e brevi saggi fin dall’Ottocento, ma non ancora indagata in tutti i suoi aspetti, la chiesa di Santa Maria della Sassella, alle porte di Sondrio, meritava un progetto specifico di approfondimento documentario e interpretativo.
Una convinzione maturata nel corso degli ultimi anni: gli scavi archeologici e i restauri conclusi nel 2000 hanno restituito stratificazioni edilizie e decorative che sono apparse come l’estremo richiamo lanciato da questo complesso monumentale, non così celebrato come altri della Valtellina, perché qualcuno raccogliesse la sfida di conoscerlo più a fondo. Dai pregevoli affreschi rinascimentali del De Passeris – sua è la decorazione absidale, probabilmente di mano di Sigismondo De Magistris le volte –, alla costruzione della nuova cappella dedicata alla Madonna del Carmine, fino al miracolo del 1736 – avvenuto per intercessione della Vergine a soccorso dei naufraghi dell’Adda – la storia di questo tempio mariano si dispiega lungo dieci secoli come una solenne e rustica processione, espressa materialmente, a partire dal Settecento, nella sequenza delle cappelle dedicate ai misteri del Rosario, che da Sondrio si inerpicano fino alla chiesa. Un Sacro Monte, purtroppo incompiuto, che racconta di tanti uomini e donne che, nel corso dei secoli, sono saliti a questo luogo per trovare, attraverso Maria, la Misericordia di Dio Padre.
Il racconto corale della storia di questo tempio mariano si compie grazie a un intenso lavoro d’insieme, tra studiosi di formazione e di competenze diverse e complementari, quasi a continuare la molteplicità di interventi – artistici, devozionali e pastorali – che hanno nel tempo contribuito a definire il carattere proprio e unico della chiesa della Sassella. Il volume Santa Maria della Sassella costituisce quindi una nuova e importante iniziativa editoriale del Gruppo Credito Valtellinese, conseguente al rapporto privilegiato instaurato fin dalle origini con la realtà culturale e territoriale in cui l’Istituto è nato.
Alla presentazione del volume si affiancherà, nelle sale espositive di palazzo Sertoli a Sondrio, una vera e propria mostra itinerante, espressamente pensata e realizzata per l’occasione; un racconto sintetico, ma efficace, sarà permetterà di cogliere qualche aspetto della storia della chiesa di Santa Maria e del luogo, la rupe della Sassella, così peculiare e affascinante.
Il volume Santa Maria della Sassella sarà presentato martedì 27 novembre, alle ore 17.30, nella Sala dei Balli di Palazzo Sertoli a Sondrio. Dopo i saluti di Luigi Lovaglio, presidente del Gruppo Credito Valtellinese, di Miro Fiordi, presidente della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, e di Mauro Selvetti, amministratore delegato della banca, i curatori del libro, Angela Dell’Oca e Alessandro Rovetta, ne presenteranno i contenuti e guideranno alla visita della mostra, allestita nella Galleria in Piazza Quadrivio.
L’esposizione sarà visitabile da mercoledì 28 novembre 2018 a sabato 12 gennaio 2019, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19, il sabato dalle 9 alle 12. Sarà chiusa la domenica, il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio.