Al termine della Messa in suffragio di don Roberto Malgesini, celebrata questa mattina nella cattedrale di Como, ha preso la parola il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere di Sua Santità, che ha espresso ai familiari del sacerdote ucciso e a tutti i presenti il cordoglio di papa Francesco.

Ecco le parole pronunciate dal cardinal Krajewski

Papa Francesco è con noi e si unisce al dolore dei familiari di don Roberto, si unisce ai fedeli della sua parrocchia, ai fratelli bisognosi, che ha servito fino all’ultima mattina, e a tutta la Comunità comasca.

Don Roberto è morto, quindi vive. L’amore, infatti, non muore mai, neppure con la morte. La pagina del Vangelo che noi spesso leggiamo e che don Roberto ci ricorda proprio oggi, quella pagina che non si può strappare mai dal Vangelo ci ricorda che “non c’è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). I poveri erano gli amici di don Roberto. Non si può essere cristiani fino in fondo se questa pagina non è fatta nostra.

Perché questo è capitato a don Roberto e non a me o non a voi? Non lo so, sono le strade del Signore.

Lui, nella sua vita, ha incarnato la preghiera di Gesù, la semplice preghiera che diciamo ogni giorno, il “Padre nostro”: sia la tua volontà, non la mia, sia santificato il tuo nome, non il mio, venga il tuo regno, non il mio. Questa pagina si riferisce in particolare a noi sacerdoti, che dobbiamo annunciare il puro Vangelo e diffondere la fragranza di cristo. Lo dice anche la preghiera del Santo cardinale John Henry Newman, che Madre Teresa raccomandava alle sue suore.

Caro Gesù, aiutami a diffondere la Tua fragranza ovunque vada,
inonda la mia anima con il Tuo Spirito e la Tua Vita.
Penetra e possiedi tutto il mio essere,
così completamente che la mia vita non sia che un riflesso luminoso della Tua.
Risplendi attraverso di me, e sii così presente in me,
che ogni anima con cui vengo a contatto sperimenti
la Tua presenza nella mia anima.
Che alzino gli occhi e vedano non più me, ma Gesù soltanto!
Rimani con me, e allora comincerò a risplendere come Tu risplendi;
risplendere in modo da essere luce per gli altri.
La luce, o Gesù, proverrà tutta da Te;
niente di essa sarà mia.
Sarai Tu a risplendere sugli altri attraverso di me.
Fa’ che, così, io ti lodi nel modo che più ami:
risplendendo di luce su coloro che sono attorno a me.
Fa’ che ti annunci senza predicare,
non a parole, ma con l’esempio,
con una forza che trascina,
con l’influenza benevola di ciò che faccio,
con la pienezza tangibile dell’amore che il mio cuore porta per Te.
Amen.

Eccellenza, caro don Oscar. Sono sicuro che da te verranno tanti sacerdoti e laici che vorranno seguire e riprendere l’opera evangelica di don Roberto, perché questa strada è il vero Vangelo in atto. Se per caso non si dovesse presentare nessuno, verrò io stesso.

Ho portato da parte del Santo Padre i rosari per tutti i volontari e per i bisognosi di don Roberto. E anche per quell’uomo sfortunato che sta in carcere e chiedo alle autorità di portarglielo, perché io non posso andarci. Invece ho una corona di rosario particolare, in perla, per i genitori di don Roberto, che non potevano venire. Dopo la celebrazione andrò al loro paese a portarle ai genitori e a baciare le loro mani a nome del Santo Padre.