Fratelli Tutti è la terza enciclica di papa Francesco, dopo la Lumen fidei (datata 29 giugno 2013, preparata, di fatto, da Benedetto XVI e poi siglata anche dal neoeletto pontefice) e la Laudato sì (24 maggio 2015). Il nuovo documento magisteriale, “sull’amicizia sociale e la fraternità universale” – così si legge nel sottotitolo – è stato firmato ad Assisi, sulla tomba di san Francesco, il 3 ottobre 2020 e pubblicato ufficialmente il giorno successivo, nella memoria liturgica del santo. La Fratelli Tutti è oggetto di due percorsi di studio e approfondimento, promossi dalla diocesi di Como, su iniziativa del Coordinamento pastorale, con l’organizzazione dell’Ufficio Cultura (che si occupa anche di formazione) e Comunicazione. Un itinerario è specifico per i presbiteri. L’altro è aperto a tutti (laici, sacerdoti, religiosi, persone interessate all’argomento), articolato in due incontri serali on line sul canale YouTube de “Il Settimanale della diocesi di Como”: il 23 febbraio e il 9 marzo alle ore 20.45. 

Perché questa proposta? A spiegarlo sono don Alberto Pini – vicario episcopale per la Pastorale – e don Angelo Riva – delegato dell’Ufficio Cultura e Comunicazione: «C’è il rischio che la Fratelli tutti scivoli via. Un po’ a motivo del suo tema, alla base della nostra stessa fede, ma oggetto, da parte di talune correnti di pensiero, di una lettura semplicistica che, guardando ad alcune delle interpretazioni fornite, è stata anche fuorviante. Un po’ per la struttura stessa del documento, che ha uno stile semplice ma poco sistematico e che richiede una “guida” fra gli innumerevoli spunti dati». Per questo motivo l’itinerario proposto, essenziale e strutturato su due macro-aree dell’Enciclica, vuole evitare «che vadano dispersi la ricchezza e l’impulso che papa Francesco, col suo magistero, intende trasmettere alla Chiesa universale, invitando all’apertura e al dialogo, mettendosi in discussione, sollecitando al confronto i cattolici con i credenti di altre religioni e anche con chi non crede». I relatori delle due serate saranno i responsabili dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale, del Lavoro e la Cura del Creato.

– Martedì 23 febbraio interverrà don Andrea Del Giorgio, su «Amicizia sociale e fraternità universale»: il rapporto fra appartenenza comunitaria e apertura universalistica.

– Martedì 9 marzo sarà don Gianpaolo Romano ad approfondire il tema «Siamo tutti sulla stessa barca»: opportunità e rischi della globalizzazione del mondo.

Martedì 23 febbraio, nel contesto dell’argomento “Amicizia sociale e fraternità universale”, la serata avrà un’appendice molto significativa: la proiezione in anteprima di un documentario, della durata di 15 minuti, su don Roberto Malgesini. Il cortometraggio è stato realizzato da “Fondazione Missio”, su richiesta della Conferenza episcopale italiana e in collaborazione con “Il Settimanale della diocesi di Como”, in occasione della “Giornata mondiale dei missionari martiri”, che si celebra il 24 marzo. Il tema per il 2021 è “Vite intrecciate”. Attraverso 7 intense interviste il documento video ricostruisce la figura di don Roberto Malgesini, raccontando la sua testimonianza di Vangelo che ha intrecciato vita con tutti, secondo lo stile del “buon samaritano” di cui parla papa Francesco proprio nella Fratelli Tutti. «Mettersi seduti ad ascoltare l’altro – scrive il Papa – è un paradigma di atteggiamento accogliente, di chi supera il narcisismo e accoglie l’altro, gli presta attenzione, gli fa spazio… Prendiamoci cura della fragilità di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino e di ogni anziano, con quell’atteggiamento solidale e attento, l’atteggiamento di prossimità del buon samaritano… C’è un riconoscimento basilare, essenziale da compiere per camminare verso l’amicizia sociale e la fraternità universale – leggiamo ancora nell’Enciclica –: rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza». Tutti atteggiamenti che don Roberto ha incarnato nella sua vita e che il documentario che verrà proposto in anteprima il 23 febbraio mette bene in luce.

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