Domenica 16 giugno nella Cattedrale di Como don Angelo Innocenti ha ricevuto il Mandato missionario dalle mani del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni. Tra pochi giorni, il 5 luglio, la partenza per la missione diocesana in Mozambico.
All’inizio della celebrazione mons. Alberto Pini, direttore del Centro Missionario Diocesano, presentando in particolare tre sacerdoti presenti, ha sintetizzato il cammino di don Angelo nella Chiesa di Como: “Don Eugenio Bompani, parroco di Bregnano, la comunità dove don Angelo è stato battezzato e ha celebrato la sua prima Messa; don Sergio Mazzina, in rappresentanza del parroco di Talamona, Tartano e Campo Tartano, la comunità dove ha vissuto i primi anni di ministero; don Donato Giacomelli, già missionario Fidei donum in Camerun per 13 anni.”
Ha aggiunto poi uno sguardo di gratitudine alla famiglia: “Non posso dimenticare i genitori di don Angelo: papà Ivan che oggi ci guarda dal Cielo e mamma Tiziana, e le sorelle Anna e Manuela con le loro famiglie. Sono presenti nel primo banco, proprio come in quella mattina dell’11 giugno 2016 quando il loro figlio e fratello venne qui consacrato sacerdote”.
Il direttore del Centro missionario ha voluto anche ringraziare pubblicamente don Angelo per il suo “sì”: «Grazie don Angelo per l’amore per Dio e per il fratello che è da sempre nel tuo cuore e che ti rende, oggi capace di “partire”; capace di “lasciare per trovare” come ci hai detto ieri (sabato 15 giugno, ndr) nella tua omelia a Delebio e per questo di iniziare, non senza trepidazione, un nuovo e fecondo cammino nella comunità di Mirrote in Mozambico: comunità che ti attende con il suo parroco don Filippo Macchi con tanta gioia e alla quale l’intera Chiesa diocesana di Como oggi ti invia, mossa dal desiderio di condividere con essa, il grande dono della fede ricevuto.
Il Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, nella sua omelia, ha insistito sulla chiamata di Dio, a cui don Angelo ha risposto con l’adesione, prima di tutto, al Vangelo, poi alla vocazione sacerdotale e ora alla missione ad gentes. “Non è spirito di avventura, ma obbedienza a Cristo e alla Chiesa di Como che lo invia a una Chiesa sorella”. E come un vero padre, ha indicato alcune parole chiave, su cui basare la propria missione: umiltà e ascolto della Chiesa a cui si è inviati per capire e imparare, preghiera fiduciosa e amicizia piena con i fratelli nella fede, confronto aperto con i fratelli dell’islam che cercano Dio. L’augurio è che la partenza di don Angelo diventi stimolo per altri e aumenti il coraggio dell’annuncio qui come in Africa o nel resto del mondo.