«Sono trascorsi ormai vent’anni dalla mia ordinazione episcopale, da quando, cioè, lo Spirito Santo si è impossessato di me attraverso l’imposizione delle mani dei nostri venerati vescovi Maggiolini e Ferraroni. Era il 5 marzo 2005. Sono molto grato e riconoscente verso il Signore Gesù, Pastore dei pastori, che mi ha permesso di amarlo e quindi di seguirlo come vescovo attraverso il quotidiano servizio del suo popolo santo. Un ministero non semplice, tanto impegnativo ed esigente, una scuola di umiltà, al di là di quanto si possa immaginare. Fui destinato dapprima alla diocesi di Crema, un vero e proprio dono dello Spirito, e quindi (anche se fu una sorpresa per me!), come seconda nomina, a Como, in questa santa Chiesa che mi ha generato alla fede e di cui sono stato discepolo». Scrive così il Vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, per il nostro Settimanale in occasione del ventesimo di ordinazione episcopale. Gli abbiamo rivolto alcune domande per tracciare una riflessione guardando a questo importante percorso pastorale e il Vescovo ci ha inviato il testo che pubblichiamo integralmente a pagina 3 del giornale in uscita in questi giorni.

Nella Chiesa di Como il Vescovo Cantoni ha fatto il suo ingresso il 27 novembre 2016. «In questa Chiesa che amo teneramente – leggiamo ancora nel suo testo – mi sono impegnato, come insegna il Concilio Vaticano II, quale principio di unità e servo della comunione ecclesiale, ad esercitare innanzitutto la paternità, con benevolenza e mitezza, dal momento che la Chiesa è una famiglia, e nello stesso tempo, a vivere come pastore, in una vicinanza assidua alle singole comunità e alle tante persone ferite che ho potuto avvicinare in molti ambienti di vita e in svariate occasioni… Credo che oggi il compito del vescovo sia proprio quello di richiamare tutti i discepoli del Signore a pochi obiettivi (la sinodalità, la missionarietà, la ministerialità), proponendo linee generali che orientano verso un sogno comune, capace di mettere in moto le energie e le potenzialità nascoste nel cuore di ciascun credente, che siano fonte di ispirazione generativa e insieme motivante le singole scelte».

Guardando a quanto accaduto tre anni fa, il Vescovo scrive: «Creato cardinale nel 2022 (con mio grande stupore!) e frequentando periodicamente gli ambienti vaticani, sono venuto a conoscenza più da vicino di tante situazioni, felici o avverse, della Chiesa in Europa e in America. Credo che questo respiro internazionale giovi molto al modo con cui ora affronto quotidianamente i problemi della diocesi, cercando di intravvedere le vere priorità, senza drammatizzare gli inevitabili problemi, ma con l’intento di proiettare verso orizzonti più alti quanti si accontenterebbero del solito vissuto quotidiano, senza prospettive di futuro». Dal Vescovo una sottolineatura finale: «Impegniamoci insieme, pastori e gregge, a fare in modo che Cristo possa operare dal di dentro, con la potenza dello Spirito Santo, e con la nostra partecipazione attiva, nella trasformazione del mondo, come è il mio auspicio, espresso nello stemma episcopale: “Fare di Cristo il cuore del mondo”. Un progetto affascinante che può orientare il cammino di tutti i battezzati, impegnandoci perché il mondo non resti fuori dalla porta delle nostre Chiese». Sul Settimanale, vi segnaliamo anche l’articolo a firma di don Giorgio Zucchelli, direttore del “Nuovo Torrazzo”, il settimanale della diocesi di Crema, che ci racconta gli anni del Vescovo Cantoni alla guida della Chiesa di san Pantaleone.

L’ARTICOLO COMPLETO SUL SETTIMANALE DELLA DIOCESI NUMERO 9, IN DISTRIBUZIONE AI NOSTRI ABBONATI E NELLE EDICOLE PARROCCHIALI