Sempre più spesso quando compriamo prodotti alimentari andiamo a controllarne la filiera di produzione per sapere la provenienza delle materie prime e i processi di lavorazione.

Ma cosa sappiamo, invece, dei minerali utilizzati per la costruzione dei nostri apparecchi tecnologici: smartphone, tablet, computer o televisori? Sappiamo realmente cosa si nasconde in quei prodotti?

È a queste domande che prova a rispondere la mostra “Minerali Clandestini” realizzata dall’associazione “Chiama l’Africa” in arrivo a Como dal 18 al 25 ottobre.

A promuovere l’esposizione a Como sono: AIFO Como, ASCI Don Guanella onlus, Caritas Diocesana di Como, Centro Missionario Guanelliano, Centro Missionario Diocesano, Coordinamento Comasco per la Pace, Fondazione card. Ferrari, Medici con l’Africa Como onlus, Garabombo*.

 

“Il caso vuole che molte materie prime indispensabili all’industria dell’elettronica si trovino in paesi molto poveri – spiega Mario Ghiretti, ideatore della mostra -. Sono una ricchezza solo potenziale, che non incide sul benessere delle popolazioni locali. Anzi, sono causa di guerre e devastazione ambientale. Lo scavo, il controllo da parte delle milizie illegali, la guerra   per   il   possesso dei giacimenti, i massacri, il commercio, il trasporto verso le navi per l’esportazione. Minerali clandestini, li abbiamo definiti. E lo sono, perché sono estratti dal sottosuolo nelle peggiori condizioni lavorative e sono oggetto di una speculazione economica che ha provocato e provocherà morti e conflitti. Lo sono, perché di loro non si deve parlare, per non mettere in crisi le aziende che commerciano la nuova elettronica. Minerali che viaggiano senza passaporto, minerali clandestini, soggetti principali di una storia che privilegia la rapina incontrollata delle risorse ed il profitto con un effetto collaterale drammatico, la negazione dei diritti umani. Troppo poco si parla del percorso che parte dalla materia prima ed arriva al prodotto finito e la mostra è nata per seguirlo in tutte le sue fasi”.

Per cercare di porre un freno a questo tipo di sfruttamento l’Unione europea, dopo un dibattito durato 6 anni, si è dotata recentemente di una legislazione  per regolamentare l’importazione di questo tipo di minerali estratti in zone di conflitto.

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Ma questo non basta senza una maggior presa di coscienza da parte dei cittadini stessi. E’ a questo che punta la mostra che sarà visitabile presso il Centro pastorale card. Ferrari (in viale Cesare Battisti 8) dalle 9.00 alle 12 e dalle 14 alle 18.30.

Per renderla maggiormente visibile sabato 21 e domenica 22 la mostra – formata da una serie di pannelli calpestabili – si sposterà in Piazza Grimoldi nel cuore della città.

VISITE GUIDATE PER LE SCUOLE

Una particolare attenzione verrà riservata alle scuole e ai gruppi che potranno prenotare la visita guidata alla mostra.

Per informazioni 031296787 – ascicomo.segreteria@guanelliani.it

*Il Settimanale della Diocesi di Como è media partner dell’iniziativa.