Un modello di welfare in cui ogni genere di conflitto sociale possa essere affrontato e gestito in modo costruttivo, con il sostegno di figure esperte e delle risorse che un territorio è in grado di esprimere.

È alla costruzione di questo modello che punta il progetto “ConTatto Trame riparative nella comunità”, ammesso al finanziamento da Fondazione Cariplo nel marzo 2017 attraverso il bando “Welfare di comunità e innovazione sociale” con il contributo di 900 mila euro e per un valore complessivo di 1.757.671 (la rete di partner che sostiene l’iniziativa metterà a disposizione 757.671 euro, saranno inoltre suscitate donazioni per complessivi 100 mila euro).

L’iniziativa è stata presentata venerdì mattina 20 ottobre in Comune a Como, alla presenza del presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti; della vicesindaco di Como Alessandra Locatelli; di Grazia Mannozzi, professore ordinario di diritto penale e di giustizia riparativa presso l’Università dell’Insubria; di Martino Villani, direttore del Centro servizi per il Volontariato; di Giampaolo Folcio, direttore dell’Azienda sociale Comuni Insieme e di Cecco Bellosi, coordinatore educativo della comunità “Il Gabbiano” in rappresentanza delle dieci realtà che lavorano al progetto insieme all’Università dell’Insubria e all’Università di Bergamo e al Comune di Como, capofila dell’iniziativa.

È lo stesso presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti a spiegare al Settimanale perché la decisione di sostenere questo progetto.

È Martino Villani a spiegare come il progetto si declinerà, operativamente.

Nella sostanza progetto lavorerà fino a marzo 2020 nella costruzione di una comunità riparativa nei territori di Como e di Lomazzo. Focus delle azioni saranno il quartiere di Rebbio, la zona della stazione di Lomazzo e l’area di Rovellasca. Saranno coinvolti studenti ed insegnanti, per imparare a costruire relazioni positive e contenere potenziali conflitti nelle scuole. Saranno accompagnati minori e giovani in carico ai Servizi sociali. Saranno coinvolte le istituzioni, il mondo della giustizia, gli operatori sociali. Si opererà, con il sostegno di figure esperte, per migliorare il senso di sicurezza nei quartieri, nei luoghi che abitiamo, nella scuola. In alcune scuole secondarie di primo e secondo grado di Como e del distretto di Lomazzo-Fino Mornasco si lavorerà per rafforzare le capacità di ascolto e di gestione delle emozioni, promuovendo l’acquisizione di linguaggi capaci di spegnere la violenza, rafforzare la fiducia e ricreare un ambiente favorevole alla relazione e all’apprendimento, oltre che contribuendo a far maturare nei giovani una nuova cultura della cooperazione e della responsabilità sociale.

Il territorio acquisirà cosi pian piano gli strumenti per imparare ad agire concretamente nella gestione dei conflitti.