La soluzione al bisogno di accoglienza per i migranti accampati dal maggio scorso all’autosilo Valmulini di Como passa per tre tende allestite nei giorni scorsi nel cortile interno del Centro pastorale cardinal Ferrari di Como. Si tratta di quaranta posti che vanno a raddoppiare quelli attivi nei locali di via Sirtori all’interno del progetto denominato “Emergenza Freddo”.

Il trasferimento dei primi migranti è previsto a partire dalla prossime ore, ma probabilmente ci vorranno alcuni giorni prima che le tre tende, entrino a regime. Solo allora partirà lo “sgombero” dell’autosilo.

“Mai abbiamo pensato ad uno sgombero ma è chiaro che, una volta trovata un’alternativa per queste persone, non tollereremo più la presenza di migranti. Non credo tuttavia ci sarà bisogno di alcuno sgombero”, ha spiegato ieri il Prefetto di Como, Bruno Corda,  nel corso di una conferenza stampa convocata dalla Caritas diocesana alla presenza del Questore, Giuseppe De Angelis, e del sindaco, Mario Landriscina.

L’incontro ha offerto  anche l’occasione per fare una panoramica della situazione comasca: la decisione di allestire questi nuovi spazi è nata infatti dall’esigenza di preservare i posti di via Sirtori per i senza fissa dimora stabilmente presenti sul territorio di Como, siano essi italiani o stranieri. 

Stando ai numeri forniti da Bernasconi sono 201 i posti letto, tra permanenti e stagionali, attualmente disponibili in città per senza fissa dimora  e migranti: 56 al dormitorio comunale di via Napoleona (permanenti), 40 all’Ozanam (permanenti), 20 dai missionari comboniani (permanenti) , 5 all’Opera don Guanella (temporanei), 40 in Emergenza Freddo (temporanei) e altrettanti nelle nuove tende (temporanei).

“Si accusa spesso la Chiesa di Como di fare poco in termini di accoglienza, posso invece dire che le parrocchie e la diocesi stanno facendo tutta la loro parte”, ha detto il direttore della Caritas Roberto Bernasconi che ha ringraziato la Fondazione Cardinal Ferrari per aver autorizzato la posa dei tendoni di proprietà di Caritas Lombardia.

“In questi giorni vediamo brillare le luci dei Balocchi ma c’è una Como che opera in maniera silenziosa e si rimbocca le maniche per risolvere i problemi”.

“Una volta attivati questi posti il numero di quanti resteranno fuori dall’accoglienza non supererà la ventina”, ha precisato il Prefetto Corda che ha ribadito più volte la preoccupazione di conciliare accoglienza e sicurezza e ha spiegato il suo “no” all’apertura del campo di via Regina Teodolinda: “Le finalità e le regole della struttura non erano compatibili con la possibilità di un’accoglienza notturna”, ha detto ringraziando apertamente la Chiesa diocesana, la Caritas e i volontari per la disponibilità.

Per accedere alle tre tende, che saranno gestite grazie alla collaborazione dei volontari di Como Accoglie, sarà necessario dotarsi di un tesserino identificativo che verrà rilasciato alla mensa diurna gestita dalla Caritas in via Lambertenghi.

Resta però il nodo dei bagni pubblici e delle docce per cui la Caritas e il mondo del volontariato hanno sollecitato il sindaco di Como chiedendo l’estensione dell’apertura dei bagni pubblici.

Intervenendo alla conferenza stampa Laura Legnani, presidente della Fondazione Card. Ferrari, ha precisato che “la scelta di accettare la posa delle tende non è stata facile, per le difficoltà oggettive che si vengono a creare, ma che il Consiglio si è trovato d’accordo nel fare qualcosa per mantenere fede alle finalità anche caritative che sono iscritte nello statuto della Fondazione”. Detto questo però ha chiesto alle istituzioni di fare la propria parte perché la sicurezza venga rispettata.