Era il 20 gennaio 1999 quando don Renzo Beretta, parroco di Ponte Chiasso, veniva colpito a morte in parrocchia, per mano di un extracomunitario cui aveva prestato accoglienza.
Una S. Messa di suffragio verrà celebrata questa sera, alle 18, nella chiesa parrocchiale di Ponte Chiasso.
Per fare memoria di questo sacerdote, “martire della carità”, proponiamo un breve stralcio del ricordo che, in occasione dei 15 anni dalla morte, tratteggiò don Tiziano Raffaini:
“Don Renzo ha preso sul serio il suo essere cristiano e prete, cioè il conformarsi il più possibile al suo Signore in una relazione d’amore intima vissuta nella preghiera. La sua dedizione alla parrocchia, agli anziani come ai bambini, l’esserci per chi aveva bisogno, lo sbriciolare la parola di Dio nelle messe quotidiane come nelle catechesi, la profonda preghiera, la grande benevolenza verso le persone anche quelle che lo criticavano. L’essere attento ai fenomeni sociali come quelli migratori e il rimboccarsi le maniche in una carità operosa ed esigente.
Mi ha sempre colpito la sua capacità di lasciarsi sorprendere e stupire dalle persone. Osservava, e un giorno mi aveva fatto notare un uomo ospite del centro di accoglienza. “Vedi, mi disse quell’uomo nel cortile come prega Dio, non ha sicurezze, ha abbandonato la su terra perché perseguitato, non ha perso la fiducia in Dio, non so se io al suo posto sarei capace di fare altrettanto”. Per la gente che l’ha conosciuto e l’ha amato – ed è stata amata da lui – don Renzo è un martire, un testimone autentico dell’amore di Cristo”.