Per capire perché Santa Teresa di Calcutta sia stata proclamata presidente onoraria di tutti i movimenti per la vita del mondo è sufficiente riportare due frasi pronunciate nel corso della sua vita. La prima: “Se accettiamo che una madre possa sopprimere il frutto del suo seno, che cosa ci resta? L’aborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo”. La seconda: “Promettiamoci che, in questa città, nessuna donna possa dire di essere stata costretta ad abortire”.
Non è un caso allora che il Centro di Aiuto alla Vita di Como abbia scelto proprio la figura di Madre Teresa per lasciarsi interrogare e provocare in occasione della prossima Giornata nazionale della Vita del 4 febbraio.
«Lo faremo – ci spiega la presidente Daniela Matarazzo – portando a Como una mostra fotografica che ripercorre con parole e immagini la vita e il pensiero della Santa».
La mostra, esposta per la prima volta al “Meeting di Rimini” del 2016, sarà esposta al centro pastorale card. Ferrari per un’intera settimana, dal 3 al 10 febbraio.
Un momento speciale perché ricorrono i quarant’anni dalla legge 194 che legalizzò nel nostro paese l’interruzione volontaria della gravidanza e che spinse alla fondazione dei primi Centri di Aiuto alla Vita.
«L’idea è stata quella di costruirla come un percorso personale, per dare a tutti i visitatori la possibilità di conoscere davvero Madre Teresa – spiega Marina Ricci, la giornalista che ha assistito la Postulazione Generale nell’organizzare l’esposizione -. Ci saranno pannelli con le sue fotografie, da quando era giovane, fino alla sua morte. Il tutto sarà accompagnato da testi, anche privati, come se fosse lei stessa a raccontare la sua storia».
La riflessione proposta dal Centro di Aiuto alla Vita di Como attraverso la mostra culminerà sabato 10 febbraio, alle ore 9.30, quando al Centro pastorale card. Ferrari, si terrà la conferenza “Donne e uomini per la vita nel solco di S. Teresa” a cui interverrà mons. Angelo Riva, direttore de Il Settimanale e docente di teologia morale del seminario diocesano.