Sabato 17 marzo, a Morbegno, presso la Sala Ipogea del complesso San Giuseppe, si svolgerà la tredicesima assemblea della Caritas della diocesi di Como. Sono attesi fino a 200 partecipanti. L’incontro, articolato sull’arco dell’intera giornata, avrà inizio alle ore 9.00 per concludersi alle ore 16.30.
«L’assemblea – ricordano dalla Caritas – è un momento di particolare importanza, perché è occasione per fare il punto sul cammino fatto finora e orientare pensiero e azione per una rinnovata animazione della carità sull’intero territorio diocesano». L’argomento della giornata di lavori è “Testimoni e annunciatori della misericordia di Dio – Vedrai che bello!”, tema che riprende gli Orientamenti pastorali della diocesi, guardando anche all’impegno del Sinodo per la Chiesa di Como. I partecipanti saranno delegati, operatori e volontari provenienti da tutta la diocesi, in rappresentanza di parrocchie, Centri di Ascolto, cooperative, gruppi caritativi e realtà impegnate sul territorio diocesano a sostegno di tante forme di povertà e fragilità.
Il programma prevede, al mattino, le relazioni, affidate al direttore della Caritas Roberto Bernasconi (introduzione), alla pastora riformata e teologa Lidia Maggi (sulla Parola di Dio) e al vescovo monsignor Oscar Cantoni (riflessione sul senso e il compito della Caritas). Sempre al mattino i convegnisti lavoreranno in gruppo su sette tracce. Nel pomeriggio è prevista la testimonianza di don Paolo Steffano (parrocchia Sant’Arialdo di Baranzate). Luigi Nalesso, responsabile del settore formazione e comunicazione della Caritas diocesana, illustrerà la storia e le prospettive di lavoro pastorale di Caritas Como. L’assemblea si concluderà con la preghiera finale.
«La giornata di sabato – riflette il direttore Roberto Bernasconi – è un momento prezioso di bilancio per riprendere con slancio il cammino per il futuro, a partire dal dono prezioso della Parola. La Caritas è uno strumento pastorale a servizio della comunità in tutte le sue articolazioni, le povertà, certamente, ma anche aspetti come la catechesi o la liturgia… Perché uno stile di carità, che abbatte muri e costruisce ponti, è un modo responsabile per abitare tutti gli ambiti di vita, in famiglia, in parrocchia, a scuola, al lavoro, nel tempo libero».
«Il tema della Carità – osserva Loris Guzzi, operatore Caritas della provincia di Sondrio, fra i responsabili dell’organizzazione – è patrimonio di tutti i cristiani. Nel preparare la giornata di sabato abbiamo cercato di valorizzare al massimo la collaborazione con i giovani, ai quali abbiamo affidato la parte tecnica con le registrazioni dei partecipanti, l’accoglienza dei convegnisti, l’allestimento e l’accompagnamento alle mostre presenti negli spazi dell’assemblea (una sui Grest e una sulle presenze migranti in Valtellina). Saranno inoltre protagonisti di un laboratorio del mattino pensato proprio per loro e con loro».