Giovedì 5 aprile, presso il Santuario della Santissima Trinità Misericordia a Maccio di Villa Guardia (Co), si è svolta la tradizionale giornata di fraternità sacerdotale, nel corso della quale sono stati ricordati gli anniversari di ordinazione presbiterale dei preti della nostra diocesi e di alcune congregazioni religiose presenti nella Chiesa comense (guanelliani, comboniani, saveriani). A presiedere la Santa Messa, e la successiva adorazione con la supplica alla Trinità Misericordia, il vescovo monsignor Oscar Cantoni. Un pensiero particolare per i sacerdoti che in questo 2018 ricordano il decimo, il venticinquesimo, il quarantesimo, il cinquantesimo, il sessantesimo, il sessantacinquesimo e persino il settantacinquesimo di ordinazione (don Domenico Songini, purtroppo assente, ricoverato presso la struttura guanelliana “Casa Madonna del Lavoro” a Nuova Olonio).
«È quanto mai significativo – ha sottolineato il Vescovo sulla sua omelia – riproporre la festa degli anniversari sacerdotali proprio nella settimana della Misericordia, in questo santuario dedicato alla santissima Trinità Misericordia. Noi sacerdoti, per primi, siamo stati completamente avvolti dalla Misericordia del Signore, sia per la chiamata, del tutto immeritata, sia perché godiamo continuamente della Misericordia di Dio, sperimentandola innanzitutto su noi stessi (essendo dei peccatori perdonati!), sia perché siamo chiamati ad essere diffusori della Misericordia del Padre, che ci raggiunge e si realizza mediante il Figlio, nello Spirito Santo. È il nostro compito principale e più urgente. Detto diversamente: oggi siamo invitati a professare la nostra fede nella Santissima Trinità: Dio Padre che ci ama, il Figlio che ci chiama, lo Spirito Santo che ci santifica, ci rende atti, cioè, ad esercitare il sacerdozio ministeriale dentro la Chiesa».
Il Vescovo Oscar, nella sua riflessione, non ha mancato di ricordare come, nella vita del prete, ci siano momenti di gioia, ma anche di fatica, tempi di entusiasmo e altri più difficili, a causa dell’avanzare dell’età, per l’insorgere di problemi di salute, per le circostanze storiche e pastorali, per il confronto con i limiti propri e altrui. L’importante, ha sottolineato sempre monsignor Cantoni, è sanare le ferite dovute a possibili incomprensioni o debolezze, senza che venga mai meno il gusto dell’appartenenza alla diocesi o al proprio Istituto religioso.
«Potrete allora sperimentare – è stato l’augurio del Vescovo – una nuova giovinezza dello Spirito, frutto della sequela di Gesù. Esso comporta il gusto appassionato di cercare le vie più opportune da offrire ai cristiani o a quanti sono in ricerca, perché possano incontrare Cristo e gustare una vita riconciliata e fraterna. Ancora un auspicio: che ciascuno di voi abbia cura di pregare il Padrone della messe che susciti nuove vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa, a continuazione della vostra testimonianza sacerdotale. Il popolo è affamato di pastori che si prendano cura del gregge, lo alimentino, portino consolazione e speranza e lo guidino sulle vie sempre nuove che lo Spirito suscita nell’oggi della Chiesa e del mondo».
Sul prossimo numero del Settimanale non perdete la gallery con tutte le foto dei sacerdoti festeggiati!